"Per Pietratonda proposto progetto Simile a quello bocciato 2 anni fa"

Sulla questione del trasferimento dei gessi rossi interviene l’ecologista Barocci: "Quello precedente non ottenne la Via, ora hanno solo cambiato la nomina formale della tipologia d’intervento"

La Regione ha comunicato il testo di nuove osservazioni del Forum Ambientalista ai Comuni e a tutti gli uffici chiamati a decidere sul progetto di Pietratonda, compresa la Venator Italia e l’Accornero.

Barocci, è normale questo? "Posso fornirvi il testo delle osservazioni che sono tutti quesiti posti in modo esplicito all’ufficio bonifiche e rifiuti della Regione. Forse prima di rispondere l’ufficio regionale intende raccogliere tutti i pareri dalla dozzina di uffici chiamati ad esprimersi. Oltre ai temi importanti già segnalati sul rischio di inquinamento delle falde idriche e sui rischi sanitari per la pericolosità delle polveri, riteniamo positivo che tutti siano ben informati per tempo sulle violazioni di norme che si potrebbero compiere". Come fate a sostenere che i gessi rossi di Scarlino non siano necessari a surrogare altri materiali per il ripristino della cava?

"Ripristino significa riportare il sito alle condizioni preesistenti allo scavo, mentre quel progetto prevede di depositare una quantità di rifiuti che è 34 volte il volume necessario a riempire la depressione del lago. Il settore Miniere della Regione ha già documentato che aveva approvato un progetto di ripristino ambientale della Accornero che non richiedeva l’uso di materiale esterno. E’ la stessa Accornero ad aver documentato che la copertura boschiva ha già coperto i ¾ dei terreni e recenti studi naturalistici hanno documentato la presenza di specie animali di grande interesse naturalistico. Infine il Settore Tutela della natura della Regione ha chiesto che fosse prodotta una Valutazione di Incidenza per stabilire se il processo naturale in atto di rinaturalizzazione, già avviato da venti anni di abbandono, sia preferibile o meno a quello che verrebbe avviato ex nuovo alla fine del deposito di un milione di metri cubi di rifiuto, valutazione negativa già fatta per un progetto identico".

C’è già stata una valutazione per un progetto identico a quello oggi in discussione?

"Sì, questo aspetto è molto inquietante e, se non se ne terrà conto, qualcuno dovrà darne spiegazione. Infatti due anni fa un progetto molto simile è stato oggetto del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale conclusosi con parere negativo della Regione".

Come è possibile ripresentare uno stesso progetto?

"Quello di due anni fa era simile sia per il sito oggetto del deposito di rifiuti (cava dell’Incrociata a Pietratonda), sia per le dimensioni del deposito (1.050.000 metri cubi di rifiuti), sia per il materiale proposto per il ripristino della cava (i gessi rossi). L’unica differenza è nella nomina formale della tipologia progettuale: oggi ‘messa in sicurezza e rinaturalizzazione’, due anni fa ‘discarica di rifiuti inerti’. Appare molto significativa la domanda che è riportata nel Verbale alla fine della Conferenza decisoria, dopo che erano state riportati tutti i motivi della bocciatura. Lì si legge che il consulente della società proponente pone all’Ufficio procedente la domanda: "...se modificando la tipologia progettuale il sito diverrebbe compatibile".

Matteo Alfieri