
di Andrea Fabbri
Il nome, ’Pinqua’, non è un granché, ma ciò che rappresenta sì. ’Pinqua’ sta per ’Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’. Si tratta di un Programma interministeriale, varato dai dicasteri dei Trasporti e dell’Infrastrutture, della Cultura e dell’Economia e Finanze finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e a rigenerare il tessuto socio-economico in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e in base ai principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile. Sono in ’palio’ 853 milioni di euro destinati a finanziarie i migliori progetti su base comunale.
Il Comune di Grosseto partecipa con un progetto avveniristico, ma concreto. Elaborato dagli uffici comunali di tutte le direzioni e con la consulenza esterna dell’architetto Luigi Pingitore, project-manager per Epsus-Musa Srl (azienda esperta in progetti rileativi alla riqualificazione urbana); nonché con il coordinamento del segretario generale del Comune, Luca Canessa. Gli indirizzi politici sulla base dei quali è stata costruita la proposta grossetana sono stati detatti da tutta la Giunta Vivarelli Colonna, ma il coordinamento politico è stato assegnato all’assessore all’urbanistica Fabrizio Rossi. Si diceva che quello con cui il Comune di Grosseto si candida a intercettare 15 degli 853milioni messi a disposizione dal Governo è un progetto ambizioso, ma allo stesso tempo ’semplice’ e soprattutto efficace perché si pone obiettivi da tempo richiesti da quasi tutti i cittadini. Il nome dato alla proposta comunale del resto la dice lunga: ’Ri-abitare Grosseto - La via dell’identità e dell’innovazione’. La visione politica dell’amministrazione Vivarelli Colonna che sta dentro al Pinqua, dunque, è di tornare a rendere fruibili e fruite alcune parti della città proiettando le stesse in un’ottica futura che possa reggere l’impatto delle innovazioni almeno dei prossimi 70 anni. Cinque le azioni che si dipanano dal centro storico (la via dell’identità) e fino all’Ombrone passando per via De’ Barberi (la via dell’innovazione). Punto primo, il riuso dei Bastioni (circa 3 milioni di euro). È prevista la realizzazione di nuovi spazi espositivi, museali e conferenziali al Cassero e la valorizzazione del Bastione Cavallerizza con una riqualificazione della pavimentazione attrezzata per eventi culturali di ogni genere all’aperto. La Cavallerizza è la porta su via De’Barberi che diverrà una ’green way’. Carreggiata ridotta per Zona 30 e spazio per ciclabile e pedoni, rinnovo della vegetazione. Rigenerazione della ex lottizzazione Peep. I ’ruderi’ oggi esistenti verranno acquisiti dal Comune che poi attraverso opportune procedure a evidenza pubblica li metterà dentro al Fondo di Social housing partecipato da Cassa depositi e prestiti. Si prevono 76 alloggi per dare risposta alla domanda abitative delle persone più svantaggiate. I lotti non ancora edificati saranno messi a gara per una lottizzazione sicura. Ci sono già 2 privati (Betti e Tatò) che hanno certificato il loro interesse rispondendo a un avviso pubblico. Poi c’è la riqualificazione di piazza della Palma con una nuova pavimentazione e nuovi arredi. C’è pure la demolizione e ricostruzione dell’edificio che adesso in via Saffi ospita l’anagrafe. Lì verranno altri uffici comunali, più congeniali con la collocazione nel centro storico e alcuni appartamenti di Edilizia residenziale pubblica.