"Patrimonio culturale sostenibile": alla scoperta delle zone umide

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Il "Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro" è il tema italiano delle "Giornate europee del Patrimonio" e nel caso del territorio maremmano il primo pensiero va certamente alla necessità di conservare la biodiversità che caratterizza la Maremma, e alla altrettanto importante attività di fruizione, anche a scopo turistico di questa ricca terra. I due punti conservazione-fruizione non devono necessariamente trovarsi contrapposti, ed è qui che entra in gioco il concetto di sostenibilità.

L’Archivio di Stato per questa occasione propone per sabato un approfondimento storico-documentario di una tra le diverse peculiarità naturali di eccellenza della provincia, le "zone umide", ossia i "paduli".

Si tratta di ambienti naturali in cui l’acqua si mescola al terreno, in un insieme quasi indistinguibile e senza soluzione di continuità. In passato queste zone sono state parzialmente prosciugate, o almeno si è tentato di farlo, al fine di renderle abitabili o coltivabili, oggi costituiscono invece aree protette da tutelare e conservare.

L’itinerario nelle sale dell’Archivio di Stato consentirà al pubblico di ripercorrere attraverso disegni, relazioni, perizie e cause legali, alcuni momenti della storia del difficile rapporto uomo-natura nei "paduli", oggi inseriti nella Convenzione di Ramsar, il Padule di Scarlino, il Padule di Diaccia Botrona (nella foto), il Padule della Trappola alla foce dell’Ombrone, la laguna di Orbetello, il lago di Burano.

Per partecipare (i posti disponibili sono 25) è obbligatoria la prenotazione entro domani telefonando al numero 0564 24576

oppure tramite mail all’indirizzo [email protected], indicando il numero e i nomi dei richiedenti. L’avvenuta prenotazione sarà confermata da una mail di risposta dell’Archivio.