
Il gioco d’azzardo lecito nei 20 comuni della zona socio sanitaria Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana, preoccupa e non poco. Nonostante il calo di questo ultimo anno, dovuto forse alle chiusure dovute alla pandemia da Covid, serve essenzialmente un cambio di passo. "Questi dati sono sempre molto complicati – inizia Umberto Paioletti, psicologo che si è occupato molto della ludopatia –. Esiste da sempre un problema legato alla speranza di vincere qualcosa. E mette di fronte strati di popolazione evidentemente in sofferenza che sono più a rischio. La certezza invece non è nella vincita, molto improbabile, ma è quella di giocare quello che ha. E la maggior parte di queste persone ha una limitata disponibilità economica. E dopo aver perso tutto cadono nella disperazione più totale". Paioletti aggiunge: "Questi stili di vita dovrebbero farci pensare che sarebbe meglio riflettere su alcuni stili di vita e sul nostro modo di vivere in generale. Mi riferisco a questa competitività sociele, che si vede in ogni settore. Servirebbe più equità, più distribuzione della ricchezza basata sulla garanzia del lavoro, che purtroppo è sempre meno, soprattutto nella nostra provincia". Le situazioni della ludopatia infatti "riguardano persone prossime alla precarietà – chiude Paioletti – come se per loro quella giocata ad una video lottery fosse l’ultima speranza. Senza considerare poi che subentra anche una dipendenza vera e propria perchè esiste un meccanismo che illude. Il gioco ridistribuisce una parte delle vincite ma alla fine il banco vince sempre".