
Castiglione (Grosseto), 18 settembre 2023 – Mezzo secolo di gelati e una bella storia maremmana. Il prossimo anno l’Orso Bianco , una delle attività storiche di Castiglione, spegnerà cinquanta candeline e a tagliare il traguardo saranno Carmine Marsella e Sara Masci, una coppia di Frosinone che la gestisce da dieci anni. Nessuno dei due, quando hanno iniziato questa avventura, aveva idea di cosa fosse un gelato. Lui era un giocatore di calcio, che già militava nel mondo del professionismo. Lei un’estetista. "Le cose sono cambiate il giorno che ho subìto un brutto infortunio – racconta Carmine –, perché in quel momento ho iniziato a farmi domande sul futuro".
Per trovare le risposte ha lasciato l’Italia. Con trecento euro in tasca è partito per l’Irlanda dove ha iniziato a lavorare in un fast food, del quale è diventato manager dopo sei mesi. Un giorno, però, decide di tornare in Italia. E per puro caso, insieme a sua moglie, si ferma a Castiglione. "Stavamo tornando verso Frosinone – racconta – quando ci siamo fermati qui. Ci siamo innamorati subito di questo posto. Folgorati dal mare. Come quando vai in vacanza da qualche parte e dici ‘vorrei vivere qui’". Il ‘vorrei’ è diventato realtà. Prima hanno aperto una pizzeria, poi nel 2013 hanno rilevato l’ Orso Bianco .
«Abbiamo iniziato da zero – racconta Carmine – tra corsi, laboratori e tutto il resto. Abbiamo investito tutto in questo progetto. All’inizio è stato davvero uno di quei momenti in cui senti tutto il carico di responsabilità. Come tirare un rigore. Ma poi il lavoro è stato ricompensato. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, l’attività è ripartita e negli ultimi anni abbiamo vinto diversi riconoscimenti". Ma, come in ogni storia, quando le cose iniziano a funzionare succede qualcosa che le complica. Ed è arrivato il periodo nero. Prima la pandemia, poi lo shock della guerra, la conseguente crisi economica.
«Momenti duri – racconta ancora l’imprenditore –, ma ne siamo usciti. Reinventando ogni volta quello che serviva, dalla consegna a domicilio a quello che siamo riusciti a fare grazie ai social". Un po’ come avanzare, palla al piede, dribblando le difficoltà. Fantasia, coraggio, cuore. E proprio come un bel gol, anche questo successo porta con sé una dedica speciale. "Alla mia famiglia – conclude Carmine – e a mia mamma, che se ne è andata un anno e mezzo fa. Mi ha insegnato tutto. Sono sicuro che oggi sarebbe orgogliosa di me".