Grosseto, l’omicidio nella villetta. La figlia: "Sono stata aggredita"

Sul corpo di Pinuccia De Francesco , 74 anni, tumefazioni e tagli. Nella camera da letto sangue dappertutto

Grosseto, 9 giugno 2023 - Sul corpo aveva tumefazioni e tagli. E c’era sangue un po’ dappertutto, uno specchio andato in mille pezzi. E’ stata trovata così dagli uomini del 118 di Grosseto, Maria Giuseppina De Francesco, che tutti conoscevano come Pinuccia, riversa in terra accanto a un armadio al primo piano della villa che era stata la sua casa per molti anni. Una villa padronale a Istia d’Ombrone, frazione di Grosseto. Un podere trasformato negli anni dal suocero in una villa – "I Renai" – circondata da un giardino e nascosta da alberi da frutto, olivi e cipressi. "Pinuccia" è stata uccisa lì, ma ancora non si conosce nè il perché di questa incredibile tragedia né la mano assassina. Una vicenda tutta da ricostruire e che, ora dopo ora, ha preso i contorni del giallo.

"E’ sicuramente un omicidio" hanno confermato i carabinieri dopo un primo sopralluogo effettuato dagli uomini del Ris, la parte specialistica dei carabinieri che ha analizzato impronte, resti e soprattutto il cadavere della donna. A coordinare le indagini dei carabinieri della Procura di Grosseto è il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna, che ieri mattina ha assistito di persona agli accertamenti dei militari nella casa e nelle pertinenze, compresi i bidoni dell’immondizia nelle vicinanze dell’abitazione. L’omicidio si è consumato forse alle prime luci dell’alba. La donna aveva due figli. Benedetta, 50 anni, adesso ricoverata in ospedale a Grosseto, in stato di choc, anche lei con diversi tagli alle braccia e con un passato un po’ "burrascoso" (alcuni anni fa danneggiò la chiesa del paese in preda a un raptus).

L’altro figlio, Alfonsino, non è stato ancora sentito. Pare che non fosse nella villa la notte scorsa, i carabinieri lo stanno cercando, ma non è affatto detto che c’entri qualcosa con quello che è successo. L’allarme al 118 l’ha dato il marito della donna dopo essere stato chiamato dalla figlia che era nella casa. Quando sono arrivati, i soccorritori del 118 si sarebbero trovati di fronte una scena terribile: la donna in terra, ormai morta, e la figlia ferita. Le uniche parole che ha detto sono state: "Mi hanno aggredito".

Aggredita da chi? In casa è esplosa una lite tra mamma e figlia? Oppure nella villa le due donne hanno sorpreso magari un ladro che le ha aggredite prima di darsi alla fuga? Una matassa intricata della quale quale la Procura di Grosseto sta cercando di dipanare i fili di una vicenda che ha ancora troppi punti interrogativi.

La donna era sposata con Alessandro Marzocchi, 81 anni, notaio in pensione che da qualche anno viveva più a Milano che nella villa di Istia, voluta e tirata su dal padre Alfonso Marzocchi, uno degli storici notai grossetani, morto nel 2014. Dopo aver vissuto per un certo periodo a Milano i due coniugi avevano deciso di tornare a vivere a Grosseto in un appartamento in centro, anche se spesso andavano in villa, teatro dell’omicidio. Che per il momento non ha ancora un come e un perché.