Omicidio con sparatoria in via della Pace, il giallo dei soldi "falsi"

I senegalesi avevano carta straccia sotto le banconote da consegnare al dominicano. E la pistola non si trova

La porta dell’appartamento dove è nato il litigio sfociato poi nell’omicidio

La porta dell’appartamento dove è nato il litigio sfociato poi nell’omicidio

Grosseto, 29 dicembre 2019 - La sparatoria in via della Pace l’antivigilia di Natale ha ancora molti lati oscuri da svelare. L’unica certezza a questo punto è l’autore materiale del gesto: Bernard Genao Edikson ha tirato il grilletto della pistola non si sa quante volte, uccidendo con un colpo alla testa Omar Sar, senegalese di 33 anni di Brescia e ferendo gravemente un connazionale, Talla Diop Mor, 40 anni, anche lui di Brescia, tuttora ricoverato all’ospedale Misericordia. Durante quei venti minuti concitati è comunque successo di tutto.

E ora dopo ora, emergono inquietanti particolari di quello che è stato un vero proprio regolamento di conti tra spacciatori ma di altissimo calibro. Edikson ha trascorso la sua seconda notte nel carcere di via Saffi in modo "Sereno. Ha dovuto far fronte ad una situazione molto critica – ha detto il suo legale, Romano Lombardi - Non dobbiamo mai dimenticarci che in casa aveva della cocaina per un valore di circa 50mila euro. E quei due lo avevano rapinato. Quindi avrebbe dovuto fare i conti con chi gliela aveva data per essere piazzata".

Ruota tutto intorno ad una enorme partita di droga, dunque, lo scambio che ha visto protagonisti due senegalesi di Brescia, arrivati nel capoluogo della Maremma con una Mercedes nuova fiammante da 80mila euro per portare via un fiume di coca. Ma non solo. Emergono altri particolari ancora da chiarire. Nella Mercedes è stata infatti trovata una valigetta con i soldi dello scambio, la maggior parte falsi.

I due infatti avevano riempito di carta il contenitore e solo superficialmente messo delle banconote. E’ stata l’esca che ha convinto Edikson ad aprire la porta del suo appartamento in via della Pace e cercare di vendere la droga. Solo a quel punto i due senegalesi hanno tirato fuori le pistole e hanno cercato di rapinarlo.

"Il mio cliente – prosegue Lombardi – non aveva precedenti per droga. Un affare di questa portata deve avere altri risvolti. I due senegalesi volevano rapinarlo e, quando si sono garantiti la sua fiducia facendogli vedere le banconote, hanno fatto quello per cui erano venuti. Ovvero rapinarlo". La reazione, sicuramente smodata, è stata dunque il frutto di una paura che Bernard Genao Edikson ha esternato disarmando uno dei due e sparando per recuperare quella droga. Solo dopo si è accorto di quelle banconote fasulle. L’altro punto oscuro è la cocaina. Dove è finita? Così come la pistola che Edikson sostiene essere stata dei senegalesi.