REDAZIONE GROSSETO

Disabile ucciso a bastonate: il nipote vuole uscire dal carcere

Oggi i giudici del Riesame discuteranno la richiesta presentata dal legale di Claudio Orlando

Un carabiniere del Ris di Roma durante il sopralluogo nella cucina dove Antonio Tucci è stato trovato morto

Grosseto, 8 gennaio 2016 - Sarà discussa questa mattina davanti ai giudici del tribunale del Riesame la richiesta di scarcerazione per Claudio Orlando, il 47enne accusato di avere barbaramente ucciso lo zio Antonio Tucci, 71 anni, da qualche tempo con gravi difficoltà a deambulare. Il suo legale, l’avvocato Maria Pia Di Maio, ha infatti chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere. Orlando, nipote della vittima, è stato arrestato venerdì 11 dicembre dai carabinieri, mentre il corpo della povera vittima era stato trovato nel pomeriggio di domenica 6, benché la morte venga fatta risalire al giorno precedente, quando Orlando, peraltro, è stato visto uscire dal portone del condominio al Piazzone di Castel del Piano, dove si trova l’appartamento che è stato teatro del terribile omicidio.

Il giorno successivo ha tentato di togliersi la vita, stringendosi un sacchetto di plastica sulla testa. Da allora, benché sorvegliato a vista, è in isolamento. Legge libri gialli e continua a dichiararsi innocente. «Mi ha assicurato di non essere stato lui a uccidere lo zio – spiega il suo legale Di Maio – Proprio lui che era l’unico che gli aveva aperto le porte di casa, quando i suoi familiari lo avevano mandato via. Abbandonato».

Su queste e altre basi l’avvocato Di Maio ha chiesto ai giudici del Riesame che Orlando venga scarcerato. Oppure che venga individuata una misura cautelare meno afflittiva, che possa garantire gli inquirenti sul pericolo di fuga che è alla base delle motivazioni per la richiesta della custodia in carcere.

Orlando sarebbe stato incastrato, principalmente, dall’utilizzo, poco dopo avere lasciato Castel del Piano, del telefonino dello zio. Quello rubato dall’assassino per gli investigatori.

Il trentacinquenne avrebbe messo la sua scheda telefonica nel cellulare preso nell’appartamento dove si è consumato il delitto. Non solo. Nella sua valigia i carabinieri hanno trovato alcuni oggetti, tra cui anche l’orologio, che era stato portato via dall’abitazione dove Tucci si era trasferito da alcuni mesi. Un omicidio efferato: Tucci è stato ucciso, probabilmente, mentre era seduto al tavolo di cucina. Una botta alla testa, forse con il bastone che utilizzava quando usciva di casa. Poi altri due colpi, quando era già stordito, per finirlo. In cucina c’era sangue dappertutto.

Una scena tremenda quella che si è presentata agli occhi di coloro che per primi sono entrati nell’appartamento. L’allarme è stato dato domenica 6 quando l’assistente sociale che si occupava di aiutare Tucci non ricevette la conferma dell’avvenuta ricarica del telefonino. Come di solito faceva. Movente dell’efferato delitto i soldi. Orlando, senza lavoro, senza una casa, alla fine di settembre era andato a vivere con lo zio, in Amiata, per cercare lavoro, Ma tra i due presto il rapporto si era incrinato. Quel sabato pomeriggio Tucci aveva riscosso pensione e tredicesima. Questo il motivo per cui sarebbe stato ucciso dal nipote accolto in casa.

Cristina Rufini