
Grosseto, 6 settembre 2023 – Temperature altalenanti, erosione dei campi, parassiti dell’oliva in aumento. L’annata dell’olivicoltura è una corsa a ostacoli. Ma se a meno di un mese dalla partenza, alcuni addetti ai lavori lamentano cali nella produzione, la Maremma - almeno se le previsioni rimarranno quelle che tutti si auspicano - è l’isola felix dell’oro verde: la stima parla infatti di un 10, 20% in più rispetto all’anno scorso di prodotto finito.
Nelle zone tra Firenze, Arezzo e Siena, le perdite fra i rami dei frutti dell’olio osservano già invece stime diverse: dal 10% fino al 50-60% in meno. "Diciamo che nel complesso la situazione dalle nostre parti è buona - inizia Fabrizio Filippi, presidente di Olma, una delle cooperative più grandi dell’intera Toscana per quanto riguarda la produzione di olio extravergine - In provincia di Grosseto la situazione del meteo è stata clemente. E aperte le piogge a giugno, che hanno rischiato di compromettere tutto, il resto della stagione estiva è stato ottimo. E le ultime piogge della fine di agosto hanno mandato un segnale importante. Le olive ci sono e la produzione dovrebbe essere buona".
L’Olma "lavora" circa 41 mila quintali di olive. In provincia di Grosseto, invece, se ne lavorano circa 200mila quintali. "La raccolta? Ci siamo quasi - aggiunge Filippi - Per le varietà precoci, si inizierà addirittura alla fine di settembre. Il 2 ottobre apriremo il frantoio. E quello sarà il periodo che capiremo bene a cosa andremo incontro". Vero è che le previsioni mettono tempo stabile. "Le piogge di agosto hanno mandato il frutto in completa maturazione mentre in alcune zone, soprattutto all’interno, le piogge insistenti di maggio hanno fatto sfiorire molte piante. E la legagione non c’è stata. La pioggia comunque è sempre ottima, soprattutto in questo periodo". Sulla qualità non ha dubbi: "Ottima - chiude Filippi - il nostro frutto dà sempre molte soddisfazioni".