REDAZIONE GROSSETO

Ok, l’orto è giusto. Ma soprattutto speciale

Il progetto della cooperativa "Beata Veronica" tiene impegnati ragazzi con disabilità e sforna prodotti di alta qualità

Un orto tutto speciale, quello che si trova all’interno del Vivaio Pitorsino di Orbetello Salo. Si chiama ‘Orto giusto’, è stato creato dalla cooperativa Beata Veronica e a prendersi cura delle piante ha quattro ragazzi con disabilità. L’idea viene da Stefano Russo, imprenditore che da cinque anni è rientrato in Italia dopo aver vissuto tanto tempo all’estero. Insieme ad altri imprenditori ha deciso di fare qualcosa per il territorio e i ragazzi con qualche difficoltà. Così sono nati la cooperativa, a luglio, e l’orto didattico, lo scorso febbraio. Tremila metri quadri dove si trova di tutto: pomodori, insalate, fagiolini, cipolle, melanzane e così via. Tutto finanziato per conto proprio, con qualche lavoro che i cinque dipendenti della cooperativa svolgono via via per i Comuni, dal taglio dell’erba in poi.

"Siamo in contatto con l’Asl per far lavorare i ragazzi durante il giorno e il pomeriggio per fare orto didattico – spiega Russo, presidente di Beata Veronica – e alla fine è venuto fuori un bel progetto. I ragazzi si occupano ognuno di un settore dell’orto, si divertono, imparano, stanno insieme, per la prima volta si sentono responsabili".

Sono tutti tra i venti e trent’anni. Maneggiano piantine, tubi per l’irrigazione e tutto il resto ormai come agricoltori esperti e, soprattutto, sono diventati bravi, tanto che il risultato del loro lavoro è finito nei menu di alcuni ristoranti della zona, come per esempio Il Pellicano. Prodotti genuini a chilometro zero, sicuramente, ma anche con un valore in più da portare in tavola, che è poi il senso di questa iniziativa. Al momento della consegna sono accompagnati da un’operatore, ma l’orgoglio con il quale affidano i loro prodotti ai ristoranti della zona è tutto per loro.

"Stiamo pensando di allargare l’orto – dice Russo – tanta è la richiesta dei ristoranti. E a quel punto potremmo fare più cose, anche con più persone". Anche altri Comuni si sono fatti avanti, per esempio Manciano e Follonica, per chiedere di ripetere il progetto nel loro territorio. L’esprimento ha funzionato, e ha dato ottimi frutti (e verdure).

Riccardo Bruni