
Si sono chiuse le indagini sulla morte del piccolo di 18 mesi, avvenuta il 15 settembre di due anni fa in un borgo della provincia. Il babbo e la mamma del piccolo erano indagati per omicidio colposo. Dopo due anni di indagini, coordinate dal sostituto procuratore Anna Pensabene (nella foto), sarebbe emerso che i genitori non avrebbero vigilato sul loro figlioletto. Il bambino potrebbe infatti avere inavvertitamente ingerito una quantità di metadone, che gli avrebbe provocato un’intossicazione e dunque una progressiva insufficienza respiratoria. È questa, in sostanza, la conclusione alla quale sono arrivati i consulenti della Procura, basandosi sull’esame tossicologico sul corpo del bambino e su quanto emerso dall’autopsia. È possibile dunque che il bambino abbia trovato in casa del metadone, dentro a un contenitore, e che ne abbia bevuto il contenuto senza che i genitori se ne accorgessero. Poi il malore, il respiro sempre più irregolare fino alla morte del piccolo. Sul posto intervennero anche i soccorritori della Misericordia, che provarono, invano, a rianimare, il cuore del piccolo. Entrambi tossicodipendenti, i genitori assumevano regolarmente il farmaco come da piano terapeutico del Serd. Ora per entrambi, la procura potrà chiedere il rinvio a giudizio.