
Un cellulare
Grosseto, 21 dicembre 2020 - «Sto vivendo un incubo, sono costretta a non rispondere più al telefono e ho anche timore ad uscire di casa". Sono le parole con le quali la donna vittima di questa situazione prova a riassumere ciò che le sta accadendo da venerdì notte, da quando cioè sui suoi due telefoni cellulari sono iniziati ad arrivare messaggi – ma anche chiamate vocali – di uomini che si dicevano interessati alla sua "compagnia". All’inizio solo tanta perplessità, poi la spiegazione è venuta fuori: qualcuno aveva pubblicato i suoi numeri di telefono su un sito di incontri, specializzato soprattutto in escort e donne mature.
"Non solo i numeri di telefono – racconta la donna residente in città –, ma anche nome, cognome e la via dove abito. Ecco perché, oltre tutto, adesso ho anche paura ad uscire di casa". Cosa possa essere accaduto e, soprattutto, chi può aver inserito questi dati all’interno del sito, sarà compito della Polizia postale alla quale la donna stamani si rivolgerà per presentare la denuncia-querela, ma da venerdì notte fino a queste ore la sua vita sembra essersi trasformata in un vero inferno.
"Presenterò denuncia per sapere chi mi abbia potuto fare una cosa del genere – racconta ancora la vittima di questa situazione –, perché ritengo sia una cosa gravissima e in grado di crearmi enormi problemi, come sta già facendo".
Tutto inizia, appunto, venerdì notte. Su uno dei due cellulari della donna iniziano ad arrivare messaggi con richiesta di appuntamenti e incontri, tutti provenienti da uomini. La donna non riesce a darsi una spiegazione fino a quando, di fronte all’incessante susseguirsi di richieste, prende il coraggio a due mani e contatta attraverso whatsapp uno dei mittenti.
"Gli ho spiegato la situazione – racconta ancora la donna –, che non ero certo io ad aver messo quell’annuncio ma che, al contrario, ero vittima di persone che intendevano evidentemente farmi del male. Così mi sono fatta spiegare dove aveva trovato il mio numero e lui mi ha inviato il link del sito di incontri, dicendomi anche che nell’annuncio c’erano due foto, una di una donna della quale non si vedeva il volto e un’altra che, invece, dovevo essere io, probabilmente presa dal mio profilo facebook. Un incubo".
Un incubo che ha costretto la donna a non rispondere più a nessuna telefonata (perché nel frattempo erano arrivate anche quelle) né al cellulare che utilizza di solito né a quello il cui numero "era conosciuto – spiega – soltanto alle persone più care, una specie di numero privato". Tutte cose che stamani, quindi, racconterà alla Polposta.