ISOLA DEL GIGLIOIl mare attorno a Giannutri è stato liberato dalle reti abbandonate sui fondali. Si è conclusa con successo la campagna di monitoraggio e rimozione delle attrezzature da pesca abbandonate nei fondali dell’Isola di Giannutri, promossa dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano con il coordinamento del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Livorno, tramite la Sezione Operativa Navale di Porto Santo Stefano, guidata dal Comandante Salvatore Masucci. Le operazioni, condotte nella giornata di venerdì, hanno interessato il tratto di mare protetto compreso tra Punta Secca e Punta San Francesco, con l’obiettivo di rimuovere attrezzature da pesca dismesse (reti, palamiti, lenze e cime) che rappresentano una grave minaccia per gli habitat bentonici e l’ittiofauna demersale dell’isola. Dall’area di riserva integrale sono stati recuperati 100 metri di rete da pesca e messe in libertà alcune specie impigliate ancora vive. L’attività rientra tra gli interventi di tutela e conservazione previsti dal Piano di Gestione del Sito Natura 2000 e ha visto l’impiego di operatori subacquei con attrezzatura Ara fino a 40 metri di profondità, coadiuvati da riprese video-fotografiche, anche tramite Rov (Remote Operated Vehicle), per documentare lo stato dei fondali. Il coordinamento operativo in mare delle attività di recupero è stato affidato al comandante dell’imbarcazione Isla Negra, Moreno Soldi, guida parco subacquea, con il supporto dell’equipaggio (Giulio Palmieri e Maria Francesca Cacopardo) e degli istruttori subacquei Paolo Lenaz e Paolo Pellegrini, oltre a un team di volontari impegnati nel recupero e nello smaltimento dei materiali raccolti. "Le attività condotte sono state finalizzate a reprimere le violazioni ambientali e a prevenire i danni causati alla ricca biodiversità dei fondali delle aree marine protette – spiega il comandante del reparto operativo aeronavale Filippo Bianchi –. Le attrezzature da pesca abbandonate costituiscono una fonte di inquinamento dell’ambiente marino. L’impiego delle unità navali della sezione operativa navale di Porto Santo Stefano e del nucleo sommozzatori della stazione navale di Livorno testimonia la grande attenzione che la componente aeronavale del corpo dedica alla tutela dell’ambiente.
Andrea Capitani