REDAZIONE GROSSETO

"L’invasione di moscini dipende dalla laguna"

Il biologo Mauro Lenzi spiega la connessione fra ambiente e gli sciami "Le larve non hanno più predatori, perché non vivono in ambienti distrofici"

L’invasione di moscini a Orbetello è strettamente collegata alle condizioni in cui si trova la laguna. Condizioni generali, purtroppo, tutt’altro che rassicuranti e che tengono con il fiato sospeso.

In pratica, le zone colpite dalla distrofia sono l’ambiente ideale in cui si riproducono gli sciami di insetti che stanno condizionando l’estate orbetellana.

La speranza è che la disinfestazione che il Comune ha disposto la notte scorsa porti benefici, ma c’è anche chi conserva qualche dubbio a riguardo. Come spiega un esperto.

"La disinfestazione lascia il tempo che trova – afferma il biologo Mauro Lenzi –, perché al massimo potrà anticipare la morte di una sciamatura di alcune ore. La vita dell’adulto, che non si nutre e deve solo riprodursi, non supera infatti le ventiquattro ore. Per cui, intervenire prima o dopo che si è avuta la prima sciamatura, è del tutto indifferente. Le sciamature dei moscerini avvengono a ondate giornaliere. Sciamano dalla laguna tutti i giorni, ma sono organismi che vivevano in laguna da più di un anno e non provengono da una recente riproduzione".

Insomma, tutto è collegato allo stato ambientale nel complesso.

"La specie che imperversa – spiega l’esperto – è il Chironomus salinarius, il cui ciclo vitale prevede un lungo periodo larvale nei fanghi lagunari. È una specie che tollera le acque molto salate, come è il caso della laguna con la forte evaporazione estiva. Le intense sciamature dello stadio adulto sono dovute al fatto che quando in laguna intervengono estesi processi distrofici, muoiono o si allontanano per vaste aree i predatori delle larve, come ghiozzi, blennidi, gambusie e bottacchi, ma anche oratelle".

Le distrofie hanno già interessato quest’anno almeno 500 ettari della laguna di Levante e, più recentemente, un altro centinaio di ettari di quella di Ponente. Per cui, non avendo più predatori, la gran parte delle larve può raggiungere la fase adulta aerea e sciamare.

"Nel dicembre 2015 – aggiunge il biologo – dopo la grave distrofia di Levante stimai una media di 6330 larve per metro quadrato a Levante, e 650 a Ponente".

Quindi l’intervento con il quale il Comune è corso ai ripari si dimostrerà del tutto inutile?

"No – conclude Lenzi – sarà utile e necessario verso le zanzare, che non si riproducono in ambiente lagunare e sono molto più dannose dei moscerini, poiché possono veicolare numerose infezioni".

Riccardo Bruni