
"Licenziamento illegittimo" Farmacista reintegrato al lavoro
Il Tribunale del lavoro di Grosseto ha accolto il ricorso e ordinato l’immediato reintegro al lavoro del dipendente di Farmacie Comunali di Grosseto, licenziato con l’accusa di essere un "assenteista", perchè non trovato in casa, dal medico di controllo, mentre era in malattia. Il licenziamento era stato disposto nel dicembre scorso da Farmacie Comunali Riunite, una Spa con capitale sociale a maggioranza pubblica, dopo alcuni accertamenti svolti persino con il coinvolgimento di un’agenzia investigativa e senza che fosse stata visionata la certificazione medica che giustificava il motivo per cui il dipendente poteva uscire da casa, ovvero una già diagnosticata e documentata depressione. Il licenziamento fu immediatamente impugnato da Uiltucs Toscana ("una vera gogna mediatica nei confronti del dipendente" ), che chiese alla magistratura, al garante della privacy e alla consigliera di parità regionale di indagare in merito anche alle modalità con cui siano state portate a conoscenza degli organi di stampa questioni personali e disciplinari di un dipendente delle farmacie che, senza nessuna definizione definitiva del procedimento disciplinare, veniva etichettato come assenteista. Ieri la decisione del giudice, secondo cui il lavoratore fu licenziato "senza giusta causa perché il fatto contestato dall’azienda non sussiste. Il farmacista deve quindi essere immediatamente riammesso al lavoro". Un esposto all’Ispettorato del lavoro ha intanto rivelato ulteriori inadempienze da parte dell’azienda sul fronte della sicurezza sui luoghi di lavoro che verranno sanzionate. Nel dicembre scorso la responsabile territoriale della Uiltucs di Grosseto, Dorsaf Oueslati e il coordinatore regionale per il settore farmacie, Giuseppe Franzone, avevano incontrato il sindaco di Grosseto "per affrontare – spiega Franzone – alcune gravi criticità che sono sorte all’interno delle Farmacie Comunali da quando l’amministrazione ha affidato la gestione di una delle sue più importanti partecipate all’attuale direzione aziendale", ma l’esito dell’incontro non portò né risposte né soluzioni. "Ci preme oggi evidenziare con amarezza - aggiunge Dorsaf Oueslati - che, per come si è conclusa la vicenda, sia tutte le spese legali sia quelle per le precedenti indagini dell’agenzia investigativa privata presso l’abitazione del lavoratore, saranno a carico dei cittadini, essendo Farmacie Comunali Riunite un’azienda pubblica".