"Le richieste ai candidati a sindaco"

Cna e Confindustria propongono 10 soluzioni per il futuro dell'Amiata, tra cui formazione, manifattura, infrastrutture e sanità. L'incontro si è tenuto a Castel del Piano, con l'obiettivo di valorizzare il territorio e superare l'isolamento.

"Le richieste ai candidati a sindaco"

"Le richieste ai candidati a sindaco"

Cna e Confindustria hanno incontrato i candidati sindaci amiatini e ne sono uscite 10 proposte per il futuro del territorio. Giovani e la formazione, il patrimonio territoriale, il comparto manifatturiero, le piccole imprese, l’agroalimentare, l’energia, la viabilità, le infrastrutture digitali, il governo del territorio, la sanità. Sono questi i temi. Un contributo esposto in un incontro nella sala consiliare del Comune di Castel del Piano, riservato alle imprese del territorio. A rappresentare le associazioni e il mondo delle imprese sono stati Riccardo Breda (presidente Cna), Anna Rita Bramerini (direttrice Cna), Giovanni Mascagni (responsabile della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud) e Ilaria Tosti, imprenditrice amiatina. "Il presupposto – dichiarano gli esponenti delle associazioni di categoria – è considerare l’Amiata come un unico territorio, rifuggendo logiche di campanile. È importante costruire percorsi condivisi in un mondo sempre più connesso e globale, pena la condanna alla marginalità".

Si parte dall’impresa e tra i punti di forza c’è il settore manifatturiero. Ma i problemi non mancano, a partire dall’isolamento: assenza di reti ferroviarie, distanza dalle aree logistiche, rete stradale inadeguata e pericolosa, carenza di infrastrutture e reti digitali adeguate allo sviluppo tecnologico. Anche l’artigianato e le piccole imprese scontano difficoltà, risentendo delle criticità tipiche delle aree interne montane, oltre al peso della burocrazia. Tra le ricchezze dell’Amiata ci sono i prodotti di eccellenza come vino, olio, formaggi, salumi, biscotti, castagna e prodotti da forno, da valorizzare in ottica turistica ed enogastronomica. Infine la sanità: potrebbe essere arrivato il momento di ragionare sulla creazione di un un nuovo distretto specifico per l’Amiata.