REDAZIONE GROSSETO

Le offese corrono sui social Profili falsi e denigratori Benini e giunta nel mirino

La Procura sta indagando su decine di pagine Facebook aperte per attaccare il primo cittadino di Follonica: diffamazione e appropriazione di identità.

Le offese corrono sui social Profili falsi e denigratori Benini e giunta nel mirino

Offese. Che venivano scritte su pagine social, tra le più comuni utilizzate da tutti nel mondo. Tutte con nomi che sembravano rappresentare una parte arrabbiata di cittadini, ma che in realtà nascondevano una sola persona. Da mesi infatti era stata avviata una campagna denigratoria nei confronti del sindaco di Follonica, Andrea Benini e della giunta del Comune di Follonica. Non solo offese, ma anche fotomontaggi così pesanti da costringere l’Amministrazione comunale del Golfo a presentare una denuncia alla Procura di Grosseto. Nel mirino di questa "shit storm" non c’era solo il sindaco Benini, ma gran parte dei rappresentanti del governo della città del Golfo. Una campagna diffamatoria che è iniziata l’anno scorso quando su Facebook sono comparse le prime pagine di protesta dai titoli che erano tutto un programma: "Follonichesi indignati", "Follonichesi Indignati Best" e altri nomi simili. Come detto non solo offese, ma anche montaggi con foto denigratori nei confronti degli amministratori. E, quando le pagine venivano chiuse dopo le segnalazioni, ne spuntavano altre poco dopo. La Procura ha individuato diversi reati: prima di tutto quello di diffamazione ma anche quello di appropriazione di identità, commesso da chi ha aperto le pagine. Su molte di questi infatti è stata utilizzata la foto (come immagine del profilo) del sindaco stesso. E anche per questo la Procura sta indagando. Sembra che chi ha utilizzato i profili "falsi", li avrebbe anche utilizzati per commentare i post pubblicati sulla pagine Facebook del Comune di Follonica. Commenti offensivi che erano gli stessi che si leggevano anche sulle pagine social utilizzate per mettere in piedi una campagna denigratoria nei confronti dell’Amministrazione comunale. Sono stati circa 30 i profili che sono stati bloccati alla fine e che venivano utilizzati per offendere il sindaco e la giunta. Una consuetudine questa che è iniziata purtroppo circa un anno fa e pare non avere fine. Molti i profili, dopo l’indagine, sono scomparsi, ma altri stanno nascendo come funghi. Una battaglia ostile che sembra non avere fine.

La Procura comunque ha ricevuto decine di segnalazioni e nel breve tempo di qualche mese, grazie al supporto anche dei social, sarà nelle condizioni di individuare il responsabile.