
La professione del futuro in Maremma e non solo? Quella dell’ ‘auditor’, ovvero il ‘certificatore della privacy‘ secondo le regole del cosiddetto Gdpr (General data protection regulation, ovvero: regolamento generale per la protezione dei dati). Ne è convinto Federico Capponi segretario provinciale della Uil. Capponi la prende larga, ma poi arriva al punto. "Purtroppo la provincia grossetana sta scontando non solo la perdita di posti di lavoro nei settori legati al turismo ed alla ricettività – esordisce il segretario provinciale della Uil – ma sta pagando ancor più duramente i ritardi nelle erogazioni della cassa integrazione e di alcuni bonus che si sono incagliati nelle fitte maglie della rete burocratica ministeriale. Quali prospettive allora per pensare di porre le basi per una ripresa produttiva? Da un lato la leva degli sgravi contributivi per le assunzionitrasformazioni dei contratti nella misura massima di 8.060 euro su base annua, cumulabili con l’incentivo per i datori di lavoro che assumono percettori di reddito di cittadinanza piuttosto che giovani under 35, può far sperare nella creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, dall’altro lato le risorse previste dal Fondo Nuove Competenze di cui all’articolo 88 del Decreto rilancio possono costituire un elemento da cogliere per investire sulla formazione dei lavoratori e conseguentemente programmare un diverso assetto produttivo per le aziende colpite dalla crisi. E’ pertanto necessario mantenere inalterato il blocco dei licenziamenti e non farsi cogliere impreparati, ripensando ad alcune figure professionali smart, considerando che il lavoro sarà sempre più telematico, agile e proiettato a modelli flessibili. Un esempio sopra tutti è quello del comparto della privacy e delle relative certificazioni nel rispetto del Gdpr da parte di aziende e clienti. In prospettiva – dice ancora Federico Capponi - serviranno migliaia di auditor in Italia e questo, per una professione che non richiede particolari titoli di studio o iscrizioni ad Albi, potrebbe rappresentare un reale investimento per la nostra provincia, senza poi contare tutte le figure che ruotano attorno ad un ente di certificazione. Questi nuovi modelli professionali si adattano perfettamente ad un territorio come il nostro che combina il giusto mix tra qualità della vita e strumenti di connettività. Certo – conclude l’esponente della Uil – c’è ancora tanto da lavorare sulle infrastrutture e sulla banda larga ma la strada pare ormai tracciata. In questo particolare momento il Covid rallenta gli investimenti sul territorio e la capacità economica delle aziende ma la nota fondamentale è che non venga meno la progettualità e la capacità di innovare. Per tale ragione riteniamo come Uil che la formazione sia il cardine portante per la ripresa del lavoro e su tale binario intendiamo spingere le aziende anche a fronte di reali difficoltà e del ricorso agli ammortizzatori sociali".
Andrea Fabbri