RICCARDO BRUNI
Cronaca

Laguna, Consorzio fermo ’al palo’. Migliora la situazione moscerini

Il lavoro dei battelli e del vento degli ultimi giorni sembra aver calmierato l’azione delle alghe. Il biologo Lenzi: "Le due imbarcazioni impegnate stanno facendo un buon lavoro".

Uno dei battelli che lavora in laguna

Uno dei battelli che lavora in laguna

ORBETELLOTempi ancora lunghi per l’attivazione del Consorzio che dovrà occuparsi della laguna di Orbetello, una volta diventata Parco Ambientale, ma nel frattempo qualche buona notizia sulle condizioni delle acque, finalmente, arriva. E anche sui moscerini c’è un’interessante novità. Il lavoro dei due battelli rimasti attivi, sostenuto anche dai venti e dalle condizioni atmosferiche di questo ultimo periodo, infatti, sembra aver disinnescato la bomba rappresentata dal banco di alghe che quest’inverno si era depositato sul fondo. Questo, almeno, è il giudizio del biologo Mauro Lenzi, il primo ad aver segnalato la presenza di quella gigantesca massa, estesa per circa quattrocento ettari, che dopo essere sopravvissuta dal 2008, passato immune attraverso le morie del 2015, del 2017 e del 2022, si era inabissata a dicembre. "Dopo un primo momento di preoccupazione – afferma Lenzi – in seguito al decadimento del grande banco di alghe del bacino di ponente, determinato dalla scorsa distrofia, azzardo nel sostenere che si possa stare più tranquilli per l’imminente estate. Infatti, si sono succedute numerose giornate di vento forte, sia dal versante occidentale che orientale, mettendo in movimento il detrito del fondo e favorendone l’ossidazione. Chiunque, anche nei giorni scorsi, può aver notato la colorazione marrone delle acque dovuta alla risospensione sedimentaria per cause naturali. E i due battelli che, a ponente, in seguito all’accordo di programma tra Regione e Comune ancora vigente, effettuano la risospensione dei sedimenti, insistendo nell’area occupata in precedenza dal banco algale, stanno facendo un buon lavoro". Già, perché in attesa del Consorzio, i cui tempi sembrano ancora piuttosto lunghi, dal momento che si deve ancora arrivare allo statuto, che ne è il vero atto fondante, la ‘palla’ spetta ancora alla Regione, che prevedibilmente insisterà sul modello che ha mantenuto come punto di riferimento in questi anni. Sperando, come al solito, che non faccia troppo caldo. Ma a proposito di risospensione, sembra che da alcuni risultati di laboratorio arrivino notizie interessanti anche su un altro fronte, quello dei moscerini. È ancora Lenzi a parlarne: "In un test in vitro esposto alla luce solare, in cui era stato posto del sedimento lagunare con dodici larve di chironomidi al quarto stadio di sviluppo, è stato effettuato il disturbo dello strato sedimentario, per azione di un flusso d’acqua lagunare, in modo tale da portare in colonna d’acqua le larve. Il risultato è che dieci di queste sono morte. L’ipotesi è che la morte sia sopraggiunta per effetto della radiazione solare. È chiaro che questa esperienza dovrà essere ripetuta su un numero più grande di soggetti, ma, se confermata, fornirebbe uno strumento per un’azione diretta per incidere drasticamente sul numero delle larve presenti nei fanghi lagunari". La risospensione, quindi, se fatta sistematicamente e con le risorse adeguate, potrebbe essere la vera risposta anche al problema dei moscerini. Riccardo Bruni