MATTEO ALFIERI
Cronaca

Laboratorio e centrale operativa. Spaccio e risse, casi in aumento. E non calano i codici rossi

Nella caserma dei carabinieri ’Canzanelli’ un’area per lo studio delle sostanze stupefacenti sequestrate. E al 112 arrivano oltre 200 chiamate al giorno. Da lì si monitorano anche i molti ’braccialetti elettronici’.

GROSSETOSi chiama gascromatografo. Ed è uno strumento analitico utilizzato per separare e identificare i componenti di una miscela gassosa o liquida. Nel laboratorio di analisi dei carabinieri di Grosseto, al Comando provinciale, ce ne sono due. A cosa servono? Per dividere le sostanze stupefacenti sequestrate e soprattutto individuare di cosa si tratta e come è composta. Sono circa 15mila i reperti che il laboratorio grossetano selezione e vaglia ogni anno. Droga (dalla cocaina, all’eroina, passando anche per le nuove sostanze sintetiche) che arriva da quattro province: Siena, Livorno, Arezzo e Grosseto. Un lavoro importante, fondamentale per capire anche le nuove tendenze dello ‘sballo’. "Purtroppo la situazione sta peggiorando anno dopo anno - ha iniziato il luogotenente Antonio Gaita, il coordinatore del laboratorio - e la repertazione è in aumento. Così come il consumo di questi cannabinoidi sintetici". L’aumento del consumo di cocaina è sotto gli occhi di tutti. "Il grande problema è quello della qualità - aggiunge - In questi ultimi anni c’è stato un incremento. Un’impennata che dimostra come la scienza si sta evolvendo. Cambia dunque la percezione psicoattiva anche dei consumatori. Di conseguenza un pusher adesso può avere due, tre tipi di droghe. E il prezzo è direttamente proporzionale alla qualità".

Non meno importante è il lavoro che viene effettuata, ogni ora del giorno e per 365 giorni all’anno, dalla centrale operativa dei carabinieri, guidata dal Luogotenente Luigi Martone. "Facciamo capo alla centrale unica del 112 che si trova a Firenze. In questa stanza vengono dunque dirottate tutte le chiamate di aiuto e non solo. Siamo senza dubbio un punto di riferimento per tutti coloro che hanno bisogno di un’informazione". Oltre 200 al giorno (in estate arrivano al centralino parecchie di più), le telefonate che arrivano alla centrale operativa. "Sono purtroppo in aumento - dice - soprattutto le chiamate durante la movida notturna per colpa delle continue risse e aggressioni. Ci sono anche tanti codici rossi, quelli legati ai maltrattamenti. Purtroppo le denunce anche in questo caso sono in crescita". La centrale operativa gestisce anche i ‘braccialetti elettronici’, il dispositivo che accompagna le persone dopo che hanno commesso specifici reati. E che segnala tutti i movimenti, li registra e ‘segue’ il ‘controllato’ in tutti i suoi spostamenti, anche in questo caso notte e giorno. "Ci sono operatori h24 che effettuano turni da 6 ore - chiude Martone - che devono rispondere al telefono, capire la gravità dell’intervento e spedire la pattuglia. Ma devono anche controllare, tramite un software, tutte le persone che hanno restrizioni". Un lavoro nell’ombra ma fondamentale.