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La Piccola Gerusalemme. Con la sinagoga. Pitigliano è diventato il luogo del ricordo

La struttura museale nel 2023 è stata visitata da 27.700 persone

La Piccola Gerusalemme. Con la sinagoga. Pitigliano è diventato il luogo del ricordo

Anche quest’anno Pitigliano celebra il "Giorno della Memoria", che ricorre sabato 27. Ma a dire il vero l’associazione "Piccola Gerusalemme" tiene viva la cultura del popolo ebraico, e di conseguenza anche la memoria della Shoah, per 365 giorni all’anno. L’associazione è nata il 3 ottobre del 1996, di fatto un anno e mezzo dopo la riapertura della sinagoga (marzo 1995). Un’attività culturale ma anche di ricordo e questo grazie soprattutto alla figura carismatica di Elena Servi, presidente della Piccola Gerusalemme, che attualmente conta 80 iscritti, mentre gli ebrei attualmente residenti a Pitigliano sono tre. La sinagoga, oltre a essere diventata un sito turistico molto apprezzato (nel 2023 i visitatori sono stati 27.700) è un luogo di culto, dove vengono svolte funzioni religiose e matrimoni. E oltre a gestire il sistema museale e promuovere eventi, l’associazione si occupa anche della tutela del cimitero israelitico locale, affiancando, in tale opera, il Comune.

E domani per il Giorno della Memoria, il Comune di Pitigliano, in collaborazione con la Proloco l’Orso, il Centro Culturale Fortezza Orsini, la biblioteca Zuccarelli e l’associazione La Piccola Gerusalemme organizza alle 9 un appuntamento a teatro riservato alle scuole, per sensibilizzare i giovani sull’importanza di coltivare la memoria. Con questo obiettivo andrà in scena lo spettacolo teatrale "Dov’è finito lo zio Coso", riservato agli studenti e alle studentesse. La rappresentazione, a cura della compagnia Lst Teatro, liberamente tratta dal romanzo "Lo zio Coso" di Alessandro Schwed, porta sul palco del Teatro Salvini due bravissimi attori, Gianni Poliziani e Alessandro Waldergan, accompagnati dalle musiche di Paolo Scatena. "La memoria di ciò che è stato è indispensabile per comprendere chi siamo, per mantenere una identità. – sottolinea l’assessore Irene Lauretti –. Riteniamo questo spettacolo il modo più efficace e immediato per far capire agli studenti l’importanza della memoria contro i tentativi di revisionismo storico, ancora oggi presenti nella nostra società, di chi vorrebbe negare o minimizzare eventi storici tragici quale è stata la Shoah. Il rischio che corriamo è quello di un’amnesia collettiva del nostro passato se non coltiviamo la memoria a favore delle nuove generazioni".

Alberto Celata