
Il presidente del FollonicaGavorrano Balloni (a sinistra) con il nuovo direttore sportivo Galbiati
In attesa di capire se il FolloniGavorrano verrà ripescato in serie D, la società ha un nuovo direttore sportivo. Ovvero una vecchia conoscenza. Si tratta di Jacopo Galbiati, ex giocatore del Gavorrano. Classe 1982 e nativo di Firenze, Galbiati ha infatti vestito come giocatore dal luglio 2009 al gennaio 2012 la maglia del Gavorrano in Lega Pro, giocando nel ruolo di centrocampista, vincendo il campionato di serie D nella stagione 2009/2010. "Sono molto contento di tornare. Con questa società era stato un arrivederci – commenta Galbiati –. Quando andai via nel 2012 l’ingegnere mi disse che le nostre strade si sarebbero incontrate di nuovo e così è stato. Porto entusiasmo di ripartire con voglia, sono ben contento di sposare il progetto della società e mi auguro di dimostrare sul campo, perché poi quello che conta è il rettangolo verde. Dobbiamo avere la pazienza di fare un mercato intelligente. Siamo in una situazione un po’ particolare, abbiamo dei contratti in essere con giocatori importanti per la serie D. Prima voglio parlare con i singoli giocatori guardandoli negli occhi, per capire quali sono le loro intenzioni. E fargli capire quali sono le intenzioni della società. Però vogliamo fare una squadra competitiva per l’Eccellenza, perché ora si parla di questo. E, non ci dobbiamo nascondere, per vincerla". Cambia dunque l’organigramma interno: non ci sarà più la figura del direttore generale come avvenuto in precedenza, ma quella di un diesse capace individuato nella figura di Jacopo Galbiati.
"É un profilo che la società ha seguito per tanto tempo, dato che Jacopo è stato calciatore qui – sottolinea il vicepresidente Lorenzo Mansi –. Quando ci siamo confrontati con lui per l’opportunità di venire qua non ci ha neanche pensato, dato che qua aveva lasciato un ottimo ricordo. E quindi intraprende questo percorso con entusiasmo, indipendente dalla categoria in cui giocheremo. E questo fa capire molto sul lato umano. Negli anni abbiamo costruito qualcosa di buono. Tengo a dire che è comodo rimanere qui, ma la permanenza bisognava guadagnarsela prima. Noi non facciamo proclami: abbassiamo la testa e lavoriamo tanto forte".