Iniziano le celebrazioni del Triduo Pasquale. Stasera la Via Crucis nel centro storico

Il Venerdì Santo a Grosseto si svolgono varie funzioni religiose presiedute dai vescovi locali, con la Via Crucis cittadina e meditazioni dalla Terra Santa. Si raccoglie una colletta straordinaria per sostenere le opere e le necessità della Terra Santa, particolarmente colpita dalla guerra e dalla mancanza di pellegrinaggi.

Iniziano le celebrazioni del Triduo Pasquale. Stasera la Via Crucis nel centro storico

Iniziano le celebrazioni del Triduo Pasquale. Stasera la Via Crucis nel centro storico

Oggi, venerdì santo, le funzioni religiose inizia presto: in Cattedrale a Grosseto canto dell’Ufficio delle letture e delle Lodi alle 8.30 (presiede il vescovo emerito Rodolfo). Il vescovo Giovanni presiederà la liturgia della croce: alle 15 nel Duomo di Orbetello, alle 17.30 nella Cattedrale di Grosseto. Alle 21 il vescovo presiederà la Via Crucis cittadina che, partendo dalla cattedrale, attraverserà via Manin, via Mazzini, piazzetta del Monte, via Saffi, via Andrea da Grosseto, piazza San Francesco, via Cairoli, corso Carducci, per concludersi in cattedrale. Durante il percorso sono previste alcune soste. Le meditazioni che saranno offerte alla riflessione di tutti arrivano dalla Terra Santa: sono state scritte, infatti, dai bambini e ragazzi della scuole cristiane di Betlemme. Il Venerdì santo, infatti, in tutta la Chiesa cattolica si prega in modo speciale per la Terra Santa e si propone la colletta, una raccolta straordinaria in favore delle opere e delle necessità della Terra Santa. Un aiuto quanto mai necessario oggi che la guerra sta di nuovo ferendo quella terra e ha messo le famiglie cristiane in profonda difficoltà a causa dell’assenza totale di pellegrinaggi, che rappresentano una delle principali fonti di sostentamento per le attività e i servizi che muovono. Fin dal 1217 i luoghi santi sono custoditi dai Frati francescani. Nel 1342 il Papa li confermò come custodi legittimi di quei luoghi. Nell’esortazione apostolica "Nobis in animo" del 25 marzo 1974, Paolo VI lodò il lavoro dei francescani e insistette sul bisogno di maggiore cooperazione da parte del mondo cristiano, dato che i francescani hanno accresciuto le loro attività "sociali, caritative, culturali e di beneficenza" in Terra Santa.