
All’ospedale Misericordia un nuovo caso di aggressione al personale sanitario
Grosseto, 20 febbraio 2024 – Un’aggressione, l’ennesima. A farne le spese questa volta è stata un’infermiera che lavora nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Misericordia di Grosseto. Aggredita brutalmente durante l’orario di lavoro. La donna stava infatti iniziando a visitare una paziente nel reparto psichiatrico dell’ospedale. E, prima di iniziare, è stata afferrata per il collo con violenza da una paziente. La donna, in evidente crisi, ha iniziato a stringere le mani al collo dell’infermiera e solo l’intervento di alcuni colleghi ha evitato che la situazione peggiorasse ulteriormente. Un’aggressione che le ha lasciato molte tumefazioni sulla pelle. La paziente, da quello che è stato riferito dall’Azienda sanitaria locale, non sarebbe nuova a minacce ed aggressioni alle operatrici sanitarie. La donna aggredita intanto ha sporto denuncia alla polizia, ma soprattutto ha chiuso la sua giornata in evidente stato di choc.
"L’Asl Toscana Sud Est precisa che l’aggressione all’infermiera all’ospedale Misericordia si configura, purtroppo, come una reazione incontrollata all’interno di un servizio psichiatrico per acuti". Questa la risposta dell’azienda sanitaria locale dopo l’aggressione prima di una visita di routine all’ospedale di Grosseto. Una circostanza che ha impaurito anche gli altri professionisti che lavorano non solo in quel particolare reparto, ma anche tutti coloro che giornalmente devono fare i conti con persone sconosciute. "E’ alta l’attenzione nei confronti di questi episodi da parte della direzione aziendale e del dipartimento di salute mentale che da tempo sta lavorando per implementare le strategie di prevenzione – afferma il direttore generale dell’Asl Sud Est, Antonio D’Urso –L’infermiera coinvolta nell’episodio è rimasta molto scossa dal punto di vista emotivo ma non risulta alcuna domanda di trasferimento da parte dei colleghi impegnati nel servizio psichiatrico di diagnosi e cura". Pronta la solidarietà anche dei colleghi.
«Vogliamo esprimere la piena solidarietà – afferma Nicola Draoli, presidente Opi Grosseto – alla collega che ha subito l’aggressione e che ho provveduto a chiamare personalmente per sapere come sta. Aldilà dell’evento, questa aggressione solleva il tema di una carenza di strutture e di servizi adeguati in ambito della salute mentale, come abbiamo ribadito più volte, perché quello della psichiatria è un ambito emergenziale, in continua crescita, e i reparti per acuti hanno bisogno di essere decongestionati tramite una maggior presenza di strutture residenziali di lungo termine e servizi adeguati". Secondo Draoli "tutto questo avviene in una situazione generale di carenza del personale, non solo infermieristica, particolarmente accentuata in psichiatria, proprio perché è un ambito dove si fatica ancora di più a trovare specialisti. Al di là della stigmatizzazione dell’aggressione, quindi– chiude –, ci teniamo come Ordine a sottolineare che la salute mentale è un ambito particolarmente fragile che ha bisogno di politiche di sostegno molto forti e che fanno fatica ad affermarsi".