
Ieri a Roma la riunione del Tavolo di crisi. Petrucci: "Convocazione tempestiva, è un momento cruciale". Rossi: "L’Azienda spieghi se ha un piano industriale". Limatola: "Ammortizzatori sociali in deroga".
"Desidero esprimere un sincero ringraziamento al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per la tempestiva convocazione del tavolo di crisi sulla situazione della Venator, un passaggio fondamentale per affrontare con serietà e determinazione le criticità che stanno investendo lo stabilimento di Scarlino e i suoi lavoratori". E’ quanto dice la senatrice Simona Petrucci (FdI) al termine dell’incontro di ieri.
"L’apertura di questo tavolo – prosegue – rappresenta un momento cruciale per mettere a confronto tutte le parti con l’obiettivo di individuare soluzioni efficaci per il futuro dello stabilimento, garantendo certezze ai dipendenti e alle loro famiglie. Con questo incontro, che arriva dopo le importanti prese di posizione delle scorse settimane, si apre una fase di serio approfondimento che l’esecutivo condurrà con l’azienda. Una cosa è certa: il governo c’è e, anche in considerazione di una realtà industriale strategica che è unica in Italia, opererà con la massima determinazione".
Presenti all’incontro, oltre ai rappresentanti della Regione Toscana e delle parti sociali, anche il sindaco di Follonica Matteo Buoncristiani e l’assessore comunale di Scarlino Cesare Spinelli. "È fondamentale lavorare insieme – commenta Buoncristiani – per tutelare il futuro economico, sociale ed occupazionale del nostro territorio. La rapidità con cui il governo è intervenuto dimostra ancora una volta l’attenzione concreta e l’impegno costante nei confronti del nostro sistema produttivo, a difesa dell’occupazione e del tessuto economico locale".
"Il caso Venator – dice Spinelli – deve arrivare a una soluzione che veda al centro il futuro del nostro territorio e dei suoi cittadini. L’impegno comune rimane lo stesso e, per questo, ringraziamo il governo e il ministro Urso per l’attenzione con cui si sta affrontando una vicenda così delicata".
"E’ arrivato il momento che la società, colosso mondiale nella produzione del biossido di titanio, sciolga il nodo è dica chiaramente quali sono le vere intenzioni sul futuro della Venator – dice l’onorevole Fabrizio Rossi (FdI) –. Se esiste una strategia industriale, o se invece siamo davanti a una futura vendita con cambio di proprietà, o peggio a uno smantellamento e dismissione dello stabilimento. Non possiamo lasciare centinaia di famiglie nella totale incertezza sul prossimo futuro dell’azienda. Adesso che la cassa integrazione straordinaria è terminata il 31 gennaio scorso e dal primo febbraio sono stati attivati i contratti di solidarietà previsti dalle normative, misure tampone che servono per dare ulteriore tempo all’azienda fino al prossimo 30 giugno di decidere, è giusto chiedere l’attivazione in deroga degli ammortizzatori sociali così da garantire ulteriore sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie".
"Come presidente della Provincia – dice Francesco Limatola – ho ribadito la necessità di misure straordinarie di sostegno per i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento di Scarlino. Chiediamo con forza l’attivazione immediata di ammortizzatori sociali in deroga per garantire un sostegno concreto ai lavoratori e al territorio. Abbiamo chiesto al Ministero di esercitare tutta l’autorevolezza governativa per ottenere da Venator risposte chiare e definitive. Non si può continuare a giocare con il destino di 207 lavoratori diretti e di un indotto che, nel giro di pochi anni, è passato da 150 unità a soli 15 posti di lavoro. Stiamo parlando della più grande realtà produttiva della provincia di Grosseto, con un fatturato di oltre 200 milioni di euro".