In piazza per la sicurezza. Presidio di Cgil e Uil: "Stop a morti assurde"

Mobilitazione con i rappresentanti dei sindacati per lo sciopero. Capobussi: "In edilizia c’è stato un aumento di infortuni del 27% in due mesi" .

In piazza per la sicurezza. Presidio di Cgil e Uil: "Stop a morti assurde"

In piazza per la sicurezza. Presidio di Cgil e Uil: "Stop a morti assurde"

In piazza per ribadire l’importanza del coinvolgimento e della partecipazione delle parti sociali nella definizione di una strategia volta alla tutela del lavoro. La Cgil e la Uil sono scese in piazza Rosselli ieri mattina in centro a Grosseto anche per rinnovare gli impegni mai abbandonati per il sì alla prevenzione e il no alla precarietà, per il sì all’inclusione e il no allo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici straniere. Le richieste? Maggiore attenzione sugli appalti e subappalti, l’istituzione del Durc su salute e sicurezza. Ma anche richieste di maggior tutela sulla gestione dei finanziamenti alle imprese e sulla loro qualificazione, sulla formazione e sul rafforzamento della vigilanza.

"L’impegno del sindacato nella tutela dei lavoratori e del loro impiego, ultimamente ha dovuto fare i conti con vere e proprie tragedie – ha iniziato Eleonora Bucci, segretaria dello Spi Cgil –. Le morti sul lavoro, soprattutto nel settore edile, non sembrano avere interruzione. La notizia degli operai rimasti coinvolti nel crollo del cantiere a Firenze nel febbraio di questo anno è stata seguita da altre simili, ultima quella di qualche giorno fa alla centrale idroelettrica a Suviana. Investire in sicurezza sembra essere sempre considerato, ancora oggi, solo un costo per le imprese. "Ogni impresa e ogni lavoratore però sa che è proprio la sicurezza a essere il presupposto del lavoro stesso – chiude – senza sicurezza non si lavora. Si muore. Le norme sulla sicurezza vanno applicate e possibilmente, in tal senso, si deve investire anche in formazione. Così da poter contare su personale addetto qualificato e pronto piuttosto che essere costretti a chiamare chi magari dovrebbe essere in pensione". "Gli infortuni stanno aumentando – ha ribadito Anna Capobussi, segretaria della Fillea Cgil – In edilizia c’è un aumento di infortuni del 27% in più in due mesi. Le denunce sono aumentate del 7,5%. Ma questi numeri sono solo la punta dell’iceberg. Il lavoro nero e grigio non permette di capire bene la piaga che stiamo vivendo. Se non verranno risolti tre problemi, ovvero il sub appalto a cascata, lo sfruttamento incontrollato della manodopera straniera e la mancata formazione, le cose non andranno che a peggiorare. Serve dunque un patto sociale". "Rivendicare un lavoro sicuro deve essere la nostra priorità – ha concluso Francesco Barbadori, segretario regionale della Uil Trasporti – IL pensiero del profitto purtroppo va di fronte a tutto e le ultime tragedie dimostrano che la strada è sbagliata. Siamo in piazza per fermare tutto questo".