REDAZIONE GROSSETO

Imago, appuntamento in mostra: "Ivo Saglietti: Due racconti"

Domani alle 21 alla Guzman inaugurazione dell’esposizione dedicata al grande fotografo

Imago ricorda Ivo Saglietti. Il grande fotografo, spesso inviato di guerra, scomparso lo scorso dicembre, è stato in passato più volte ospite del festival lagunare, dove ha lasciato il segno, non solo per la sua cifra professionale ma anche per quella straordinaria umanità, con la quale ha sempre raccontato il suo mestiere. Domani alle 21, nei locali della Guzman, sarà inaugurata la mostra "Ivo Saglietti: Due Racconti". L’evento, organizzato grazie al contributo e con il patrocinio del Comune di Orbetello, farà da cornice anche all’incontro con Federico Montaldo, presidente dell’Aps Archivio Saglietti, che presenterà il libro ‘Ivo Saglietti: Lo Sguardo Inquieto’, in collaborazione con la Libreria Bastogi. Interverranno inoltre il fotoreporter Francesco Cito e Roberto Berné, titolare di Studio Berné, collaboratore e sponsor della mostra. L’incontro sarà moderato da Mosé Franchi. La mostra, invece, resterà esposta fino a domenica 25 tutti i giorni dalle 18.30 alle 22.30, con ingresso gratuito. "L’esposizione – raccontano da Imago – è composta da due corpi distinti, due racconti per immagini. ll primo, inedito, dal titolo ‘Marinai Perduti’ è ispirato all’omonimo romanzo di Jean-Claude Izzo, scrittore al quale Saglietti era molto legato, così come alla città di Marsiglia". I ‘marinai perduti’ raccontati dall’autore francese sono quelli che, a causa del fallimento delle società armatrici o della messa sotto sequestro delle navi su cui lavorano, si ritrovano per mesi, a volte anni, dimenticati nei porti a bordo dei navigli. Spesso senza stipendio o con mezzi ridotti al minimo.

Le foto del progetto, mai pubblicate in precedenza, sono state realizzate a Marghera e a Napoli tra il 2003 e il 2004 e raccontano il tedio, la nostalgia, la noia della vita quotidiana degli equipaggi, che si ripete sempre uguale, giorno dopo giorno, lontani da casa. "L’altra esposizione – proseguono gli organizzatori – è ‘Palestina’ ed è, purtroppo, di costante e drammatica attualità. Sono territori che Saglietti ha cominciato a frequentare già dal 1976, poi nel 1979 come inviato di Sipa Press per la prima Intifada. E poi sempre più spesso, a partire dal 1992, dopo gli attacchi ai campi profughi da parte di Israele e la costruzione del muro in Cisgiordania. Fino al funerale di Arafat nel 2004 e ancora dopo. Le immagini di quel territorio e della sofferenza di quel popolo non passano mai di attualità, non passano mai dalla cronaca alla storia". Riccardo Bruni