
Il rapporto "tossico" che abbiamo con la console dipende anche da come funziona il nostro cervello
Mamma di Marco: "Adesso basta giocare, è ora di cena!". Marco: "Mamma altri 5 minuti! Sto giocando e devo completare il livello".
Chi di noi non ha vissuto in famiglia situazioni del genere? Queste sono scene di discussioni quotidiane tra genitori e figli e ci siamo voluti chiedere perché non riusciamo a staccarci dalla console e quei 5 minuti possono diventare molti di più, creando nervosismo in famiglia.
Abbiamo scoperto che il nostro cervello è programmato per cercare appagamento e smettere di giocare prima di aver completato un livello dà poca soddisfazione. Inoltre i videogiochi sono concepiti per offrire delle piccole ricompense spesso momentanee, che spingono a continuare a giocare all’infinito.
Il gioco inoltre induce il cervello a produrre una sostanza che si chiama dopamina, un ormone del benessere, che può portare anche alla dipendenza fisica dal videogioco.
Il nostro cervello inoltre non è del tutto formato per autoregolarsi, infatti la corteccia prefrontale, cioè la parte del cervello che gestisce gli impulsi, non è completamente sviluppata fino ai 25 anni. Quindi è per questo che è difficile autoregolarsi e inevitabilmente cadiamo nella logica di marketing delle aziende.