"La morìa di quest’anno è stata sicuramente peggiore di quella del 2015". Non ha dubbi il presidente dei "Pescatori" di Orbetello, Pier Luigi Piro, che ha appena stimato un milione e mezzo di danni per la morìa che si è verificata in estate. Un colpo durissimo, che arriva in un momento estremamente delicato per l’azienda, messa duramente alla prova su più fronti. E la notizia dell’approvazione alla Camera della legge che istituisce l’ente laguna è sicuramente registrata come un passo in avanti, ma di un percorso ancora molto lungo, che non potrà offrire risposte immediate.
"Ad oggi – racconta Piro – sappiamo che la Regione ha emanato un risarcimento parziale di 450mila euro per quanto avvenuto nel corso di questa estate. Ci stiamo adoperando per le certificazioni del danno, ma certo se non arriveranno altre integrazioni saremo in ginocchio".
Tutto questo avviene in un momento complicato, in cui la cooperativa aspetta che il Tribunale di Grosseto fissi l’udienza per prendere in esame il concordato preventivo, con il quale evitare il fallimento, e convochi poi i creditori, per vedere se accetteranno la proposta.
"Allora l’azienda dovrà dimostrare continuità almeno per i prossimi cinque anni – afferma Piro –, ma poiché tutto resta legato allo stato di salute della laguna, se non si mette prima in sicurezza, come facciamo a essere sicuri che non si ripeterà la situazione che si è creata quest’anno?". La laguna è ancora in grande difficoltà, come conferma la colorazione delle acque che tuttora permane. "Non c’è in questo momento un rischio di anossia – afferma il presidente – ma è sicuramente il segnale che quanto avvenuto a luglio e agosto è stato devastante. Molto peggio del 2015, quando le pompe spinsero il pesce verso Ansedonia e la morìa si verificò solo in quel punto. Quest’anno il pesce è morto in tutta la laguna, ovunque, compreso il versante di ponente. Solo che per la maggior parte è andato sul fondo e non è stato possibile recuperarlo".
E in un quadro del genere, dal momento che l’entrata in funzione del consorzio è ancora decisamente lontana, è impensabile affrontare la prossima estate con gli stessi mezzi di quella appena passata. "Serve un commissariamento – afferma Piro – per gestire il passaggio verso il consorzio. Serve la capacità di agire in emergenza, perché il prossimo anno potremmo andare incontro a situazioni simili e sarebbe un colpo definitivo non solo per la pesca ma anche per il turismo in generale e quindi per tutti. Il regime degli accordi di programma non funziona. Servono lavori strutturali, una nuova flotta, bisogna scavare i canali. Senza i poteri di un commissario non c’è futuro".
Riccardo Bruni