
Il 27 gennaio ricorre "Il giorno della memoria" perché in quel giorno, nel 1945, le truppe dell’Armata rossa liberarono il campo di Auschwitz. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei superstiti rivelarono per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazifascista. Una delle poesie più conosciute che parla di questo terribile tragedia è "Shemà" di Primo Levi e fa riferimento alla vita nei lager, parla di donne, uomini e bambini privati della loro libertà, del diritto di vivere; racconta di quanto le condizioni di vita fossero disumane, non si potevano lavare, lottavano per un pezzo di pane, venivano costretti a lavorare fino allo sfinimento e chi non era più in grado di farlo veniva eliminato. Un’altra opera che ci aiuta a riflettere è il diario di Anne Frank. L’autrice, ragazzina tedesca di origine ebrea, nacque a Francoforte nel 1929 e morì a 16 anni nel campo di sterminio di Bergen Belsen. Anne e la sorella resistettero fino all’inverno del ‘45, ma poi morirono di tifo. Solo tre settimane dopo gli inglesi aprirono i cancelli del campo. Il padre dopo la guerra ricevette il diario di Anne che era stato ritrovato nell’alloggio in cui si nascondevano prima dell’arresto, avvenuto il 4 agosto 1944 da parte della Gestapo. Il diario fu pubblicato ad Amsterdam nel 1945.