Il Comune, e il sindaco in testa, dovranno impegnarsi nei confronti delle autorità competenti affinché le Residenze per le misure di sicurezza (Rems) possano funzionare per come erano state pensate, in modo tale che i pazienti psichiatrici possano avere tutta l’assitenza e le cure necessarie, il personale medico e gli operatori carcerari le fondamentali tutele e i cittadini la sicurezza che deve essere garantita ad una comunità. E’ questo l’indirizzo contenuto nell’ordine del giorno presentato dal consigliere Andrea Vasellini (lista civica Vivarelli Colonna Sindaco) che il Consiglio comunale ha approvato dando quindi "mandato" al primo cittadino di farsi portavoce delle richieste.
"La creazione delle Rems aveva inizialmente rappresentato un passo avanti verso un’assistenza diffusa e umanizzata per i pazienti psichiatrici con disturbi mentali – dice Vasellini –, tuttavia, recenti eventi hanno sollevato preoccupazioni circa l’efficacia e la sicurezza di tali strutture. Si fa riferimento alla tragica morte di una psichiatra uccisa da un suo ex paziente, evidenziando le sfide che le Rems stesse devono affrontare in termini di risorse e organici. Nonostante la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e il passaggio alle Rems, c’è ancora un vuoto in termini di assistenza per pazienti con disturbo antisociale o a rischio di atti violenti. Questi pazienti risultano essere un onere per i servizi del territorio, in particolare per i dipartimenti di salute mentale, i quali non dispongono delle risorse e delle capacità per gestire situazioni di violenza. Occorre dunque una revisione del codice penale, ancora basato sul Codice Rocco degli anni Trenta, per affrontare le sfide poste dai pazienti con disturbi psicotici antisociali che commettono reati. Serve un’apertura di sezioni specializzate nelle carceri. I direttori dei dipartimenti di salute mentale hanno lanciato un appello alle Istituzioni, evidenziando la necessità di nuovi strumenti, sia nel settore sanitario che in quello della Giustizia".