Grosseto, vaccinarsi o no contro il covid? Prevale la linea della prudenza

La voce della gente su un tema particolarmente dibattuto

Coronavirus

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Grosseto, 27 novembre 2020 - I vaccini antinfluenzali per le categorie non a rischio continuano a essere merce rara, ma nel frattempo da più parti si annuncia la mezza invasione dei primi vaccini anti-Covid19. Da più parti rimbalza la notizia che le primissime dosi potrebbero essere disponibili per la fine dell’anno, periodo in cui, in anni ‘normali’ ci si iniettava ancora l’antinfluenzale. Quest’anno invece no, e si attende con una certa ansia il salvifico anti-Covid19. Ma i grossetani sono pronti a farsi vaccinare contro il coronavirus?

Faranno la corsa per mettersi al sicuro dalla pandemia? C’è da dire che ammesso sia vero che il vaccino anti-Covid19 arrivasse anche in Italia entro il 31 dicembre, le prime dosi andranno somministrate alle categorie a rischio e a quelle speciali quali il personale sanitario e le forze dell’ordine.

Però, giacché il ministro Speranza ha parlato di "campagna vaccinale senza precedenti" nelle primissime settimane del 2021 riferendosi proprio al siero contro il nuovo coronavirus, sottolineando che "all’inizio non sarà obbligatorio", c’è da chiedersi come reagiranno i grossetani a questa novità e come si stanno preparando a essa. Il dibattito è aperto tra scettici e fiduciosi. "Posso aspettare?" si domanda, non in maniera retorica Federica Falconi.

"Voglio dire – aggiunge – Se c’è la possibilità di aspettare qualche tempo prima di iniettarsi il vaccino, onestamente preferirei perché al momento sono un po’ confusa. Non sono una persona contraria al vaccino in sé, questo deve emergere con chiarezza. Anzi, quest’anno per la prima volta mi sono fatta l’antinfluenzale proprio per senso civico, per escludere che in caso di qualche sintomo strano possa trattarsi di influenza. Il fatto è che sul vaccino anti-Covid19 ho ancora qualche timore".

"Non voglio fare da cavia di laboratorio, preferisco aspettare e fin quando non ne sarò del tutto convinta non lo farò – rivela invece Aila Crociani –. In tutta questa storia ci sono troppe cose che ancora non mi convincono del tutto, e dunque preferisco essere prudente".

"Mi affido alla scienza – afferma invece Michael Anzidei –. Credo infatti che una volta che il vaccino viene reso disponibile questo sia sicuro, perché è stato controllato dalle agenzie preposte a questo tipo di controlli. Dunque, se sul mercato sarà disponibile un vaccino efficace al 90% perché non farlo? Penso proprio che lo farò. Non tanto perché ho paura per me, ma perché temo le conseguenze del virus sulle persone con le quali sono in contatto e più in generale gli effetti sulla comunità. Onestamente io questa responsabilità me la sento addosso".