Grosseto, gestione illecita di rifiuti e falso: sequestri, multe e 40 indagati

Operazione dei carabinieri forestali: sigilli a un impianto di autodemolizioni cittadino e "bloccati" 23 veicoli utilizzati per i trasporti Il Gip firma il decreto dopo l’indagine coordinata dal Nipaaf sullo smaltimento di materiale anche pericoloso

Grosseto, 27 marzo 2024 – Gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi e falso, ipotesi di reato che hanno portato alla notifica di 40 avvisi di garanzia e al sequestro di un impianto di autodemolizioni in città e di 23 veicoli, oltre a 214 sanzioni amministrative per un totale di 700mila euro. Sono i numeri imponenti dell’operazione svolta dal personale del Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale (Nipaaf) di Grosseto che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del tribunale in seguito agli elementi raccolti dai militari nel corso di un’indagine che ha preso il via nel maggio dello scorso anno e che ha posto l’attenzione su 4mila tonnellate di rifiuti gestiti dal 2021 ad oggi dall’impianto al centro dell’accertamento.

La misura cautelare reale ha interessato i proprietari di autocarri, furgoni e carro attrezzi utilizzati illecitamente per trasporto di rifiuti pericolosi e non pericolosi, in quanto sprovvisti di qualsiasi iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali mentre – stando alla ricostruzione fatta – portavano anche batterie al piombo, veicoli fuori uso, rifiuti metallici e non, alluminio, bronzo e rame, consegne che poi i titolari dell’impianto mascheravano mediante la falsificazione dei registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione dei rifiuti. Le indagini partono proprio da questa constatazione: la verifica dei modelli di dichiarazione unica della ditta aveva fatto emergere incongruenze relative al quantitativo eccessivo di rifiuti conferiti da parte di soggetti che si definivano come privati cittadini.

Da qui prende il via un monitoraggio più capillare coordinato dal Nipaf e che ha visto impiegati oltre 30 carabinieri forestali che hanno così accertato che in effetti venivano conferiti rifiuti pericolosi e non pericolosi da parte di automezzi non iscritti all’Albo nazionale, soggetti che quindi di fatto eseguivano un’attività professionale di trasporto di rifiuti senza alcuna autorizzazione. In base a questi riscontri, la Procura ha emesso un decreto di perquisizione grazie al quale i carabinieri hanno posto sotto sequestro penale tutta la documentazione inerente i trasporti dei rifiuti nonché la contabilità e altri documenti utili ad accertare l’ammontare di rifiuti illecitamente trattati dall’autodemolitore.

Secondo gli atti acquisiti da Nipaaf, il giro di affari illeciti si aggira intorno al milione e mezzo di euro e le accuse mosse agli indagati (coinvolti a vario titolo) vanno dalla gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi e di falso.

Oltre che sul piano penale, poi, l’attività ha avuto risvolti sul piano amministrativo che ha portato a 214 sanzioni amministrative per assenza dei formulari di identificazione dei rifiuti, assenza di elementi essenziali a dimostrare la tracciabilità dei rifiuti medesimi e mancanza del registro di carico e scarico rifiuti.