Giani: "No, il Governo dovrà ricredersi"

Il governatore della Toscana "boccia" l’ipotesi. L’assessora Monni: "Ci opporremo in ogni sede e con qualsiasi strumento"

Incalzato dalla raffica di reazioni che si sono sollevate in Toscana alla notizia che Sogin ha individuato nella provincia di Siena e in quella di Grosseto due dei 67 potenziali siti di stoccaggio di rifiuti radioattivi provenienti dalle lavorazioni dei nove impianti nucleari italiani, il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha preso posizione esprimendo "netta contrarietà" all’ipotesi di un Deposito nazionale in Toscana. Con lui anche l’assessore all’ambiente Monia Monni.

"È contraddittorio – ha detto il presidente Giani – valorizzare scenari paesistici che come nel caso della Val d’Orcia diventano patrimoni mondiali dell’Unesco e prevedere poi depositi di scorie di materiale radioattivo nucleare, pur frutto di lavorazioni medicali. Sono convinto che il Governo si ricrederá sull’utilità di scelta ipotizzata in aree dove la bellissima Trequanda ai confini della Val d’Orcia o l’affascinante Campagnatico immerso nei tratti più belli della Maremma costituiscono un valore ambientale unico al mondo".

Sulla stessa linea l’assessore all’Ambiente Monia Monni. "Comprendiamo la necessità di realizzare un deposito unico per i rifiuti radioattivi italiani, di bassa e media attività – ha detto l’assessore Monni – scelta necessaria e trasparente che tende a trovare una risposta efficiente alla collocazione di rifiuti prodotti quotidianamente, anche in ambito medico, facendo emergere un problema lasciato nell’ombra per molto tempo. Tuttavia, in attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali, affermiamo la nostra netta contrarietà alle possibili localizzazioni toscane, contrarietà che faremo valere in tutti i luoghi deputati e con tutti gli strumenti utili, a partire dalla consultazione pubblica prevista per individuare il sito più idoneo. Il nostro territorio vive di bellezza, di turismo e di agricoltura di pregio e, per valorizzarli ulteriormente, ha fatto la scelta di investire su un futuro fatto di ambiente, rinnovabili ed economia circolare. Ribadiamo dunque, e lo affermeremo in ogni luogo e con ogni strumento previsto e necessario, che l’ipotesi di localizzazione in Toscana ci vede fermamente contrari poiché in contrasto con la nostra storia, la nostra vocazione e la nostra idea di futuro".