Gian Battista Poggi, frate predicatore e beato che portò il sereno

L'articolo narra la storia di Gian Battista Poggi, frate agostiniano vissuto nel Quattrocento, fondatore della Congregazione battistiana e venerato come beato a Scarlino.

Tra le particolarità del nostro territorio, ricordiamo la presenza vicino a Scarlino, nel convento francescano di Monte Muro, di un importante frate agostiniano vissuto nel millequattrocento, lì sepolto: Gian Battista Poggi. Oltre a ricoprire diversi incarichi, Gian Battista è molto apprezzato come predicatore e confessore, tanto da attirare ovunque moltissime persone. Dopo aver fondato un primo convento in Liguria, a Pieve di Teco, con l’appoggio di Papa Sisto IV fonda la Congregazione battistiana, tesa a una vita più austera e pia. Sono gli anni in cui un altro frate, Girolamo Savonarola, richiama i fiorentini a una vita meno dissoluta. Gian Battista Poggi, fortuna sua, non viene impiccato e bruciato nella pubblica piazza, ma durante un viaggio nel mare tempestoso verso la Toscana, si sente male e muore. È il 31 maggio del 1497 e i passeggeri non vogliono gettare il cadavere in mare, come sarebbe da prassi all’epoca, ma lo depongono in una cassa. Dopo quel gesto, incredibilmente, il cielo si schiarirà. Gli abitanti di Scarlino giunti sulla riva alla vista di quel prodigio, portano la salma a Monte Muro, dove la deporranno nella cappella di santa Ferma, nel convento dei frati minori. Da allora Gian Battista viene ricordato anche come beato.

Rossano Marzocchi