Maxi furto al distributore: scattano le condanne. Si erano impossessati di 17.800 euro

Avevano "colpito" il Q8 lungo l’Aurelia e con il frullino avevano aperto la cassaforte. Poi i carabinieri li avevano intercettai sull’Aurelia

L'arresto era stato effettuato dai carabinieri (foto Ansa)

L'arresto era stato effettuato dai carabinieri (foto Ansa)

Follonica (Grosseto), 14 maggio 2024 - Il colpaccio al distributore di benzina Q8 "Easy" a Pratoranieri a Follonica era riuscito. I tre uomini avevano preso 17.800 euro in contanti dalla cassaforte della struttura. Ma per i tre la fuga fu breve: i carabinieri li arrestarono con l’accusa di furto aggravato in concorso. I tre, di 46, 38 e 37 anni, tutti stranieri dell’est Europa dopo il colpo nella città del Golfo , avevano cercato di scappare in direzione sud, sull’Aurelia. Ma erano stati fermati da una pattuglia dei carabinieri di Orbetello.

Al processo, di fronte alla giudice Cecilia Balsamo, hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato. I militari intercettarono quell’auto, una Bmw, intorno alle 3 del mattino di circa un anno fa sull’Aurelia. Una volta fermata, i militari trovarono nel bagagliaio una grossa busta di cellophane nero che conteneva capi di abbigliamento di due persone inzuppati d’acqua e anche arnesi d scasso. I carabinieri capirono che qualcosa non andava e dalla centrale Operativa furono avvertiti che poco prima a Follonica era stato commesso un furto. In auto durante la perquisizione, trovarono anche dei soldi in contanti, che erano stati rubati al distributore s mentre stava piovendo. Tra l’altro, due dei tre ladri, erano stati anche ripresi dalle telecamere di videosorveglianza della stazione di servizio.

Uno dei due fu riconosciuto dalle scarpe da ginnastica. I tre, fu scoperto dopo, avevano aperto la cassaforte con un frullino e, dopo averla svuotata erano scappati. In due confessarono di fronte al Gip di essere gli autori materiali del colpo. Erano partiti dai colli romani, per fare un sopralluogo al distributore, in piena notte, con arnesi da scasso e con un cambio di abiti. Al processo, celebrato con il rito abbreviato, il 46enne è stato condannato a 2 anni. Due anni 5 mesi e 10 giorni per il 38enne, sostituito dai lavori socialmente utili, mentre il 37enne dovrà scontare due anni, due mesi e 20 giorni e 330 euro di multa, oltre al pagamento, per tutti e tre, delle spese processuali.