Adesso che le scuole sono finite, come ci organizziamo con i nostri bimbi? Oggi ci sono i centri estivi, ma in passato? Ebbene, più di un secolo fa a Grosseto ci aveva pensato Fortunato Mancini. È il 10 luglio 1876, quando il Comune affigge un manifesto in cui rende nota la data di apertura di una scuola elementare maschile estiva diretta dal "Signor Fortunato Mancini, maestro elementare patentato". La scuola estiva grossetana inizia così a funzionare da luglio a fine settembre. Fino ad allora, terminato il corso invernale, i bambini di famiglie non abbienti passano le giornate per le strade di una città deserta a causa dell’estatatura, in mezzo alla sporcizia, alla polvere e perfino alla malaria. Chi può si trasferisce nei luoghi di villeggiatura, mentre gli altri resistono alle lunghe ore di caldo come possono, magari cercando un po’ di sollievo nel fiume Ombrone, dove si recano anche per lavarsi. Scuola estiva in aiuto alle famiglie più povere e a tutela delle condizioni igienico-sanitarie. Non a caso, nella scuola estiva particolare attenzione viene dedicata alla pulizia, all’igiene personale e all’educazione comportamentale, aspetti fondamentali che ai giorni nostri ci sono stati ricordati dal Covid.
Rossano Marzocchi