Donna presa a martellate, chi è l'aggressore

E’ sempre in coma la donna presa a martellate a Follonica da un ragazzo del Burkina Faso

Il punto dell'aggressione (Foto Agostini)

Il punto dell'aggressione (Foto Agostini)

Follonica (Grosseto), 11 luglio 2021 - E’ ancora ricoverata in gravissime condizioni a Siena, nel reparto di neurochirurgia, Daniela Viperai, la 69enne di Buoncovento colpita in testa con un martello da un 34enne originario del Burkina Faso, intorno alla mezzanotte di giovedì a Follonica.

Sottoposta a intervento chirurgico, la prognosi è riservata. Le forze politiche di opposizione salgono attaccano il sindaco Andrea Benini sul tema della sicurezza. Chiedono di sapere perché il 34enne del Burkina Faso alloggiasse in una casa messagli a disposizione dal Comune e perché nessuno abbia capito per tempo la sua potenziale pericolosità. Benini non si tira indietro nelle spiegazioni pur stigmatizzando «la bassezza di certe strumentalizzazioni politiche della vicenda».

«Il ragazzo era seguito dai Servizi sociali del Comune, dal servizio dell’emergenza abitativa e dal servizio di psichiatria della Asl – spiega il sindaco –. ma non perché avesse dato segni di particolare squilibrio. Da quanto ho potuto appurare, non ha mai dato segnali di potenziale pericolosità pubblica. Questo ragazzo è arrivato qui 11 anni fa come richiedente asilo e fu accertata la sussistenza di reali motivi di fragilità collegati alla sua precedente vita nel Burkina Faso. Per tale ragione si sono attivati i meccanismi di assistenza, inclusa l’emergenza abitativa, che si attivano anche per persone italiane.

All’inizio era stato mandato in una Comunità famiglia, poi con il passare degli anni le sue condizioni psico-sociali e di integrazione sono migliorate, tanto da riuscire a trovare lavori stagionali. Per questo motivo quando sono scaduti i termini per le condizioni di richiedente asilo è rimasto a Follonica con il permesso di lavoro e aveva i requisiti per l’emergenza abitativa. A fine dicembre 2020 l’ultima visita con il servizio di psichiatria dalla quale, mi dicono, non è emerso alcunché». Ma FdI e Lega sono invece di tutt’altro parere. «La sicurezza è alla base della convivenza civile – dice Francesco Torselli, capogruppo in Consiglio regionale di FdI –. Serve una politica immigratoria seria. È finita l’epoca del buonismo, questa è l’ennesima dimostrazione che il sistema di gestione dell’immigrazione della sinistra ha fallito». «E’ evidente che qualcuno ha invece sbagliato – dice l’onorevole Mario Lolini, commissario regionale della Lega –. Perché se questa persona aveva problemi non si trovava in una struttura ad hoc? Al governo chiederemo una stretta sugli arrivi. Salvini da Ministro dette l’esempio con un’azione efficace, ma il Pd anziché applaudire ne fu, e continua ad esserlo, il primo oppositore».