NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Esuberi all’Alival di Santa Rita Preoccupazione per i lavoratori

Pierpaolo Micci, segretario provinciale Flai Cgil, lancia l’allarme: "Esprimiamo la nostra solidarietà ai dipendenti e, al tempo stesso, chiediamo un tavolo di confronto con Lactalis anche sul territorio"

di Nicola Ciuffoletti

C’è preoccupazione per le sorti dei lavoratori dello stabilimento Alival di Santa Rita, la frazione del comune di Cinigiano, che ospita un importante polo industriale. Cresce l’apprensione alla luce del fatto che Lactalis, (colosso del lattiero caseario a cui fa riferimento anche il polo logistico Alival di Santa Rita) avrebbe intenzione di chiudere due stabilimenti Alival, uno a Reggio Calabria e uno a Ponte Buggianese, evidenziando anche 3 esuberi proprio nello polo amiatino. La notizia ha scosso anche l’Amiata perché proprio nello stabilimento di Santa Rita ad oggi ci lavorano 13 persone. Per comprendere meglio la vicenda occorre però fare un passo indietro. Nel 2015 il Gruppo Castelli, leader nel settore della produzione e distribuzione dei grandi formaggi Dop italiani, tra cui il Pecorino Toscano Dop, acquisisce Alival, società presente sull’Amiata con lo stabilimento di Santa Rita e prima ancora anche con un caseificio a Castel del Piano. Quattro anni fa avvenne una ristrutturazione: fu chiuso il caseificio di Castel del Piano e i dipendenti furono trasferiti nel polo di Santa Rita, mentre la produzione del Pecorino Dop rimase solo nel caseificio di Pienza, anch’esso Alival. Nel 2020 il Gruppo Castelli è entrato a far parte nel Gruppo Lactalis Italia. Ad oggi nello stabilimento di Santa Rita si continua a svolgere una serie di attività come la verniciatura del formaggio, il congelamento e scongelamento del latte e le spedizioni. È evidente come lo stabilimento di Santa Rita sia un’estensione del caseificio di Pienza.

"Dopo la prima ristrutturazione – commenta Pierpaolo Micci, segretario provinciale Flai Cgil – avvenuta quattro anni fa, i dipendenti passarono da 38 a 19. L’anno successivo seguirono altre uscite volontarie, oggi lo stabilimento di Santa Rita conta 13 dipendenti". I sindacati accolsero l’arrivo di Lactalis positivamente. "La notizia dei 3 esuberi entro il primo trimestre 2023 e ancora di più la chiusura dello stabilimento Alival nel pistoiese sono incomprensibili anche alla luce delle ultime decisioni prese dall’azienda, quelle cioè di terminare il contratto di solidarietà e riprendere a lavorare regolarmente 5 giorni alla settimana. Queste azioni mancano di logica– prosegue Micci –. Esprimiamo solidarietà ai dipendenti e chiediamo un tavolo di confronto con Lactalis anche sul territorio". Venerdì, a conferma, Nuova Castelli ha specificato di aver avviato un piano di riorganizzazione aziendale che prevede la razionalizzazione del numero degli stabilimenti della società Alival. Nel Grossetano i sindacati, a questo punto, chiedono di fare chiarezza su tre punti: il piano industriale della multinazionale, perchè tre esuberi su Santa Rita, e infine vogliono sapere se a Lactalis interessa ancora la produzione del Pecorino Dop. "Prima di far licenziare gli operai – conclude – chiederemo di attivare tutte le misure a sostegno dei lavoratori".

"Per il nostro territorio – ha detto Romina Sani, sindaco di Cinigiano – questo stabilimento è importante, è l’economia di molte famiglie".