REDAZIONE GROSSETO

E la preside chiama l’avvocato: "Il sindacato non ha mai verificato"

Esplode la rabbia di Francesca Dini: "Attuiamo un progetto approvato all’unanimità dal Collegio docenti e Consiglio di istituto"

Dalla denuncia pubblica dei Cobas a quella penale della preside Dini il passo può essere davvero breve. "Il sindacato si lamenta del fatto che non avrei risposto a una lettera con richiesta di chiarimenti? – si domanda parlando con La Nazione Francesca Dini, dirigente scolastico dell’istituto superiore ’Vittorio Fossombroni’ – Faccio notare che mi hanno scritto il 6 ottobre. Tempo che l’avvocato mi faccia sapere il suo parere e avranno la risposta. Ma, a questo punto credo che arriverà prima del previsto".

La preside del Fossombroni va su tutte le furie alla notizia della conferenza stampa indetta dai Cobas per denunciare le "possibili mancanze di sicurezza anti-Covid19" nella sua scuola.

"Come si permettono di fare certe affermazioni dal momento che non sono mai venuti qui a verificare di persona? Io sono sempre qui e parlo con tutti – sottolinea la Dini – La mattina si può venire senza appuntamento, il pomeriggio bisogna chiamare prima perché rare volte potrei non esserci".

La preside, comunque, risponde a mezzo stampa punto su punto alle osservazioni dei Comitati di base. "Riguardo alla Ddi (Didattica a distanza integrata) questo è un progetto della scuola Fossombroni al quale sto lavorando da giugno e che è stato approvato all’unanimità dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di istituto del Fossombroni. Pertanto è pienamente legittimo. E onestamente non capisco l’uscita del Cobas, dal momento che non ho avuto alcuna segnalazione, protesta o banale richiesta di colloquio per rivedere eventualmente questa organizzazione né da parte dei docenti, né da parte dei genitori. Davvero non capisco, quindi, come il sindacato se ne possa uscire così. Abbiamo registrato, questo sì, problemi tecnici con alcuni collegamenti telematici ai quali stiamo provvedendo, ma la Did attualmente funziona in maniera del tutto corretta all’80% e a giorni, una volta installati 8 nuovi access point per coprire alcuni angoli ’bui’ della scuola, raggiungeremo il 100%. In tutte le classi ove c’è una Lim i docenti hanno a disposizione un pc per fare lezione in collegamento. E anche se uno di questi pc dovesse essere guasto o non dovesse trovarsi, tutti gli insegnanti possono utilizzare pc della scuola ’di riserva’ a ciò deputati. Laddove non ci sono le lavagne luminose (le Lim, appunto), la classe è dotata di schermo interattivo che è a tutti gli efetti un computer e può assolvere a tutte le funzioni necessarie per la didattica a distanza. Dunque, di cosa stiamo parlando? Riguardo alle distanze minime: la 1L del liceo conta 30 ragazzi e svolge lezioni in aula Magna, autorizzata per 400 posti a sedere. È troppo poco? La 1L del corso ’Relazioni internazionali’, invece, con 23 ragazzi occupa un laboratorio riconvertito ad aula di circa 80 metri quadrati. Forse i Cobas non conoscono le situazioni presenti in altre scuole. La sottoscritta – conclude la Dini - sono anni che chiede altri locali alla Provincia. Abbiamo fatto il giro della città con le nostre classi. Ma a questo punto se ne occuperanno gli avvocati della scuola e quelli dell’Associazione nazionale presidi".

anfa