Ciò che è stato donato sarà un vero passo in avanti per l’ospedale Misericordia, adesso dotato di un apparecchio di ultima generazione che sarà fondamentale sia sulla diagnostica, sia nell’interventistica oncologica grazie al Comitato per la Vita. Si tratta di un ecografo di elevato livello qualitativo destinato alla Radiologia interventistica per l’esecuzione di procedure complesse ecoguidate di alta specializzazione. Un apparecchio del valore di 98mila euro. "Il Comitato per la vita – ha detto il direttore del Misericordia Michele Dentamaro – ci è sempre vicino. Con questo ecografo sarà possibile fare un intervento, con presa in carico di pazienti per patologie particolari con interventi precisi e puntuali". "L’idea di acquistare l’apparecchio Samsung di ultima generazione – dice Oreste Menchetti, presidente del Comitato per la Vita – deriva dal confronto tra il responsabile scientifico del comitato Roberto Dottori e i medici Massimo Pieraccini ed Edoardo Laiolo. Si tratta di uno strumento di elevato valore, anche a livello economico infatti grazie ad una sinergia di aiuti siamo riusciti ad effettuare la donazione".
"Si tratta di uno strumento di ultima generazione – dice il direttore Radiologia interventistica del Misericordia, Massimo Pieraccini –. Infatti aggiornerà ed innalzerà il livello delle procedure che vengono eseguite in ospedale. Questo apparecchio è di alto livello, in grado di fornire immagini ecografiche di ultima generazione e riuscirà a fondere più immagini di tac e risonanza con ecografia. Anche da noi è sempre più necessario un alto livello di interventistica, di prelievo di tessuti, di campioni e di interventi adeguati alle conoscenze di oggi. Abbiamo finalmente un ecografo adeguato e speriamo di migliorare ulteriormente il livello dei nostri interventi". Dal punto di vista tecnico, degli ulteriori passi in avanti possibili con l’ecografo appena ricevuto e già utilizzato, ha parlato Edoardo Laiolo, responsabile Interventistica oncologica. "Le caratteristiche di questa macchina – ha spiegato – dal punto di vista diagnostico consentono il mezzo di contrasto ecografico che in termini diagnostici si tratta di un esame ponte rispetto ad una Tac. Qualche giorno fa abbiamo avuto un ragazzo giovane con trauma renale (perché l’apparecchio non viene utilizzato solo in ambito oncologico ma anche in ambito interventistico) e abbiamo fatto prima una Tac ma ovviamente il giorno dopo non potevamo ripeterla, però abbiamo fatto l’ecografia con mezzo di contrasto che ha la stessa valenza diagnostica. Dal punto di vista oncologico si parla appunto di fusione di immagini, si fa l’ecografia anche con mezzo di contrasto, si trova la lesione, se il paziente ha fatto anche una Tac si può fare la fusione. Quindi questo apparecchio permette di mettere insieme le immagini target di risonanza e in tempo reale andare a colpire la lesione dal punto di vista interventistico".
Maria Vittoria Gaviano