
Aumento di mansioni e timore di riduzione degli stipendi da parte degli addetti alle pulizie negli ospedali maremmani
Cresce l’agitazione tra le addette e gli addetti alle pulizie negli ospedali e non escludono uno sciopero. La segreteria Filcams Cgil ha chiesto un nuovo incontro all’Asl ma con agosto nel mezzo è tutto rimandato a settembre, forze il 4, dopodiché, se da quel tavolo non usciranno soluzioni soddisfacenti per i lavoratori, si passerà a uno sciopero che investirà gli ospedali grossetani. "C’è una brutta aria negli ospedali provinciali – spiega Maikol Ricci, della segreteria della Filcams Cgil – chi opera nel comparto delle pulizie industriali, nella stragrande maggioranza donne, non solo sta assistendo ad un aumento dei carichi di lavoro, ma teme anche chi gli vengano tagliate le ore di servizio aggiuntivo, supplementari rispetto a quelle contrattualizzate, che integrano le loro già fin troppo basse retribuzioni". Per rendere meglio l’idea si sta parlando di operatrici che in alcuni casi hanno contratti part-time per 2-3 ore al giorno, con retribuzioni mensili dai 300 ai 400 euro. La Cgil rappresenta oltre 90% di queste lavoratrici e oggi è il megafono delle preoccupazioni delle addette e addetti alle pulizie degli ospedali di Grosseto, Massa Marittima, Pitigliano e Castel del Piano. ""L’azienda sanitaria – spiega ancora Ricci – sta aumentando le mansioni delle operatrici, per cui nello stesso periodo di tempo bisogna fare più cose, accrescendo indirettamente i carichi di lavoro". Ma non solo: "C’è l’intenzione di rivedere le cosiddette fasce di pericolosità – conclude Ricci - nelle quali sono suddivisi gli ambienti ospedalieri, a seconda dell’intensità dei passaggi di pulizia che vanno effettuati in un periodo di tempo considerato. Tutte queste scelte vengono prese dalla direzione aziendale". Un meccanismo questo che Cigl definisce: "infernale".