Diciotto racconti di autori vari, molti dei quali grossetani, per esplorare il delicato concetto di dipendenza. Si intitola proprio ‘Dipendenze: 18 storie ordinarie e stupefacenti’ la raccolta curata da Costanza Ghezzi e Gianni Leoni, per l’agenzia di servizi editoriali Thàlia, pubblicata da Bibi Books. La prima presentazione ufficiale è già fissata per il 24 giugno al centro culturale Paragrano di Orbetello. "È un’antologia di racconti brevi che ha come tema centrale le dipendenze – spiega Ghezzi –, ovvero quei comportamenti che nella fase iniziale sembrano avere la funzione di procurare piacere e dare sollievo a malesseri interiori o fisici, ma che portano invece a un’ineludibile perdita di controllo della propria vita. Al lettore si presenta uno scenario variegato, dove ognuno può trovare la personale dipendenza e divenirne succube".
"L’idea di una raccolta sul tema – prosegue – è nata nell’ottobre del 2018. Purtroppo, la pandemia ha reso oltremodo attuale il tema delle dipendenze, che non solo sono aumentate come numero, ma hanno assunto forme più fluide e difficili da definire. Pensiamo soltanto alla dipendenza da cellulare, da internet o dallo shopping, dal cibo, dai social". Siamo una società drogata? Quali possono essere le conseguenze? Come varia la percezione individuale di dipendenza? Son queste le domande che gli autori dei racconti si sono posti. "Credo che un’opera letteraria collettiva come questa – aggiunge la curatrice – sia preziosa non solo per il contenuto, ma anche per il progetto che rappresenta. Confronto, incontro, condivisione e relazione reciproca tra persone che, anche non conoscendosi, si trovano a lavorare insieme". I racconti sono di Alessandro Angeli, Silvestro Bastiani, Riccardo Bruni, Fausto Carotti, Andrea Danesi, Roberto Farroni, Silva Gentilini, Guaina, Gianni Leoni, Maura Moscatelli. Gli altri portano la firma di Baldassarre Lobue, Sofia Dora Chilleri, Daniela Deflorio, Verdiana Maggiorelli, Paolo Pasi, Anna Ronzulli, Ada Sangiorgi, Andrea Viscusi. "Li ringrazio tutti – conclude Ghezzi – per aver aderito con entusiasmo e aver avuto la pazienza di aspettare i lunghi tempi dettati dalla pandemia".