Di Giacinto: "Trasporti scolastici Inascoltate le richieste del Comune Ma allora cosa ci stanno a fare?"

"Non sono a conoscenza delle richieste che l’amministrazione comunale follonichese aveva formalizzato a Autolinee Toscane per la stesura dell’orario invernale e scolastico del trasporto pubblico urbano entrato in vigore giovedì scorso e mi stupisce, nel contenuto e nei toni, la nota con la quale il Comune afferma che nessuna delle sue richieste è stata assecondata. Come dire: noi abbiamo fatto il possibile ma non ci siamo riusciti. Complimenti, bel risultato". Massimo Di Giacinto, consigliere comunale di minoranza del Comune di Follonica, dopo aver ricevuto decine di segnalazioni da parte di cittadini, di problemi sugli orari del trasporto pubblico locale, replica al Comune che si era fatto portavoce di un malcontento diffuso.

"Cosa ci stanno a fare se neppure una delle istanze, per loro stessa ammissione, sono state accettate da Autolinee Toscane a cui attribuiscono tutte le responsabilità? – aggiunge Di Giacinto –. E pensare che a Grosseto sono aumentate le percorrenze chilometriche del trasporto urbano, prolungati i percorsi, previste nuove fermate e addirittura è stata istituita una nuova linea con autobus elettrici di piccole dimensioni. Pur tenendo conto dell’importanza e delle dimensioni del comune capoluogo, così come della maggiore propensione dei maremmani all’uso del mezzo pubblico, mi sembra che a noi peggio di così non poteva andare".

Secondo il consigliere di opposizione è ormai evidente "la mancanza di autorevolezza dell’amministrazione comunale che ha determinato un fiasco di questo tipo. Dovrebbero fare gli interessi dei cittadini follonichesi che, tra l’altro, pagano le loro indennità di amministratori e non possono cavarsela con qualche rigo di ‘nota stampa’ con la quale cercano di mettersi la coscienza in pace. Cosa gli racconteranno ai cittadini più fragili, come gli anziani e i portatori di handicap, che hanno estremo bisogno di un servizio urbano degno di questo nome per giustificare il loro fallimento? Non lo so proprio – chiude Massimo Di Giacinto – ma perlomeno cerchino di rimediare, in qualche modo, a questo chiaro insuccesso".