REDAZIONE GROSSETO

Contro il bullismo a ritmo di rap In 600 al parco per il flash-mob

Magliette e canti al parco di via Giotto con i ragazzi delle scuole. Rosini: "Partecipazione fondamentale"

Contro il bullismo a ritmo di rap In 600 al parco per il flash-mob

Una marea di bandiere, magliette, cartelli e musica rap: per dire no al bullismo e al cyberbullismo, un esercito di studenti delle scuole di Grosseto di ogni ordine e grado, ha partecipato al parco di via Giotto ad un grande flash-mob per sensibilizzare l’opinione pubblica su uno dei problemi che affliggono di più il mondo giovanile. All’evento hanno partecipato circa 600 giovani studenti del capoluogo e dell’istituto comprensivo di Paganico che alle 11 di ieri, in una giornata fredda e ventosa, hanno gridato al mondo il loro "no" ad un fenomeno violento e purtroppo in forte espansione. In contemporanea, nelle piazze e nelle scuole dei comuni grossetani ci sono stati altri flash mob realizzati dagli studenti di tutta la provincia. L’evento è stato messo in piedi dalla rete "BullOut", della quale fanno parte gli istituti di ogni ordine e grado della provincia di Grosseto e di cui è capofila il Polo "L. Bianciardi". "Il progetto è stato strutturato come un lavoro a staffetta che ha coinvolto più ordini di scuole - ha detto Annalisa Vagheggini, insegnante e una delle organizzatrici della giornata - Utilizzando gli strumenti informatici e le app, gli istituti superiori si sono interfacciati con la secondaria di primo grado e queste con la primaria, così da creare un filo diretto ed una vera e propria rete. L’uso delle tecnologie, calibrato secondo l’età degli alunni e il lavoro da realizzare, è stato l’elemento di unione di tutte le attività". "Abbiamo usato una metodologia diversa - ha proseguito Barbara Rosini, dirigente scolastico del Polo Bianciardi - che promuove l’ascolto, la partecipazione, la comunicazione attiva dei ragazzi e la riflessione come strumenti di prevenzione. Si è trattato di un progetto che mette al centro dell’apprendimento i ragazzi e che mira al coinvolgimento di quasi tutti i membri della comunità scolastica. Purtroppo il lockdown - ha chiuso - ha amplificato l’uso degli strumenti elettronici. Il nostro compito è di evitare che il bullismo informatico sia predominante tra i ragazzi".