NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Consultori da 50 anni: "Punti di riferimento sempre più centrali. Dobbiamo investirci"

Nel 2024 in provincia di Grosseto si sono registrati 24.863 accessi. La maggior parte (8.981) ha riguardato i percorsi dedicati alla nascita. Voltolini: "Margini di sviluppo per la salute sessuale e affettiva".

Hanno compiuto cinquant’anni i consultori familiari, istituiti in Italia il 29 luglio 1975 con la legge 405, e nati per offrire uno spazio gratuito, accessibile e vicino ai cittadini in cui tutelare la salute delle donne, delle famiglie e dei più giovani. Mezzo secolo dopo, questi presìdi rappresentano ancora un punto di riferimento fondamentale, soprattutto in una fase storica segnata da forti trasformazioni sociali e bisogni sempre più complessi.

In provincia di Grosseto, la rete della Asl si compone di due Unità funzionali Attività consultoriali che nel corso del 2024 hanno registrato 24.863 accessi, distribuiti principalmente tra i percorsi dedicati alla nascita (8.981 accessi), prevenzione oncologica e cervico-carcinoma (8.568 accessi), procreazione responsabile e contraccezione (3.039 accessi) e disagio e promozione del benessere (823 accessi).

Numeri che confermano come i consultori grossetani siano ancora oggi una risorsa fondamentale per il territorio, capace di offrire risposte differenziate a bisogni in costante evoluzione.

"I consultori familiari si confermano servizi centrali per la salute delle donne, delle famiglie e delle giovani generazioni – dice la dottoressa Chiara Voltolini, responsabile della rete consultoriale della Asl Toscana sud est –. Nel 2024 abbiamo registrato una crescita degli utenti rispetto all’anno precedente, in particolare nei servizi di prevenzione oncologica, procreazione responsabile e nella gestione di situazioni di violenza di genere".

Ma c’è ancora molto da fare, sottolinea Voltolini. "Restano ampi margini di sviluppo nei percorsi dedicati alla salute sessuale e affettiva, alla sterilità e infertilità, alla menopausa e soprattutto – dice – nei servizi rivolti ai giovani, anche attraverso attività di educazione nelle scuole".

Nati come strutture innovative già negli anni ’70, i consultori si sono caratterizzati fin da subito per la loro dimensione multidisciplinare e l’attenzione alla salute come fatto non solo medico, ma anche sociale, psicologico ed educativo. Nel corso degli anni, la rete grossetana si è evoluta per rispondere a nuovi bisogni legati alla fragilità economica, all’immigrazione, al disagio relazionale, alla violenza domestica e alla crescente domanda di prevenzione e promozione del benessere.

Grazie al lavoro in sinergia con altri servizi territoriali, ospedalieri, il terzo settore e i medici di famiglia, i consultori grossetani hanno rafforzato il loro ruolo come punto di accesso privilegiato per percorsi di salute complessi ma sempre centrati sulla persona. Guardando al futuro, l’obiettivo è rafforzare la funzione dei consultori anche sul piano tecnologico, organizzativo e professionale. La Regione Toscana ha dato una nuova cornice normativa alla riorganizzazione delle attività consultoriali, permettendo una maggiore formalizzazione e nuove risorse.

"Per sostenere il futuro dei consultori è fondamentale che le istituzioni continuino a crederci – conclude Voltolini – e che si investa su strutture moderne, figure multiprofessionali e spazi dedicati all’ascolto. Solo così potremo continuare ad essere davvero alleati delle nuove generazioni".