REDAZIONE GROSSETO

Commissione "Disagio abitativo" I proprietari si dicono contrari

Asppi, Uppi e Confedilizia si sfilano dall’organismo provinciale istituito per gestire la questione sfratti "Non serve: c’è già una legge, tuttora vigente, che assegna al giudice il compito di assumere decisioni"

Asppi (Associazione sindacale dei piccoli prorietari immobiliari), Uppi (Unione dei piccoli proprietari immobiliari) e Confedilizia Grosseto scendono in campo contro la Commissione provinciale per contrasto al disagio abitativo, dalla quale, in maniera congiunta si sottraggono.

"Nel caso degli sfratti, a parte ogni considerazione sui mesi e mesi di paralisi dell’istituto, va rilevato che già oggi i tempi risultino oltremodo dilatati, offrendo ben poche garanzie a chi si trovi nella necessità di rientrare in possesso del bene" scrivono all’unisono le tre associazioni rappresentative dei proprietari di immobili dati in locazione.

"Riteniamo – aggiungono – come non competa a chi abbia chiesto uno sfratto, e quindi si trovi già con i connessi problemi per l’esecuzione, sostenere in qualsiasi modo operazioni che ritardino il procedimento, per di più senza alcuna ragionevole certezza".

"Forse è il caso – scrivono Asppi, Uppi e Confedilizia – di richiamare l’attenzione di coloro che sembrerebbero averli dimenticati, gli obbiettivi sostanziali della 4311998, chiaramente illustrati nella Relazione di accompagnamento al tempo predisposta dall’onorevole Alfredo Zagatti dell’allora Gruppo parlamentare ’Democratici di Sinistra’. Gli obiettivi erano: accrescere le possibilità di scelta e l’autonomia contrattuale delle parti; favorire l’accesso e la permanenza nel mercato delle locazioni alle fasce di nostri concittadini che non hanno una casa di proprietà, non dispongono di un alloggio di edilizia residenziale pubblica e godono di redditi bassi o insufficienti a sostenere i canoni presenti sul mercato;

restituire maggiori certezze nei loro diritti a proprietari e inquilini in materia di procedure di esecuzione delle sentenze di sfratto per finita locazione".

"Zagatti – proseguono le tre associazioni – annotava inoltre come ’la graduazione da parte delle Commissioni prefettizie, tramite la concessione della forza pubblica, abbia contribuito ad alimentare la sensazione, in chi decide di affittare, che una volta locato l’immobile divenisse impossibile o difficilissimo rientrarne in possesso anche dopo molti anni rispetto alla scadenza dei termini contrattuali o, ancor più grave – rilevano concordi le associazioni – nei casi di sfratti per morosità".

"In conclusione – dicono Asppi, Uppi e Confedilizia – la legge 4311998, tutt’ora in vigore, avrebbe dovuto chiudere definitivamente l’esperienza delle commissioni e trasferire al Giudice delle Esecuzioni le competenze in materia in base al principio che ’solo il Giudice’ può essere chiamato ad esprimersi ed a contemperare diritti ed esigenze che possono presentarsi come contrapposti: quello del proprietario e quello dell’inquilino. Pertanto nessuna obiezione ove la proposta Commissione dovesse regolare gli sfratti ricorrenti nel campo dell’Edilizia popolare grossetana (Epg), evitando quindi di coinvolgere quello delle locazioni private dalla cui sopravvivenza e sviluppo dipenderà in gran parte un più realistico superamento dell’emergenza abitativa".