Cinque lupi avvistati e filmati ai piedi dell'Amiata: pastori preoccupati / VIDEO

Il Comitato degli allevatori: "Ormai non si può più parlare di specie in estinzione"

Un lupo (foto di archivio)

Un lupo (foto di archivio)

Grosseto, 7 maggio 2019 - Sono cinque. E, in fila indiana, compaiono da dentro il bosco in un vigneto. Lupi (o predatori) che si aggirano nelle campagne maremmane sono stati ripresi in un video da un uomo che ha avuto il coraggio di fermarsi a riprendere gli animali. Che, tranquillamente, si aggiravano in un vigneto in campagna ai piedi dell’Amiata.

Situazione che si registra anche in altre parti: i filmati e le testimonianze ormai sono così tante che l’allarme ha raggiunto livelli di guardia. «Le campagne ormai sono popolate dai lupi – inizia Mirella Pastorelli, presidente del Comitato Pastori d’Italia – Una specie non più in via di estinzione, come vorrebbero farci ancora credere i dotti che hanno stilato il ‘Piano Lupo’, i quali sostengono che il territorio italiano è popolato solo da 2000 lupi. Dato confutabile, carissimo Ministro Costa, che dovrebbe essere ministro di tutti di tutti e non solo della parte animalista, tale dato non è veritiero e sarà smentito a giugno con le nuove nascita perchè si passerà da 2000 a 2500 esemplari».

Mirella Pastorelli prosegue: «Siamo arrivati ormai ad una situazione non più sostenibile pertanto chiediamo anche alla Regione cosa pensa di fare, come pensa di trovare la soluzione ad una situazione dilagante e non più sostenibile. Non vorremmo – prosegue la presidente – che ancora una volta i poveri allevatori dovranno lottare da soli. Sono loro a subire ingenti danni economici da parte del lupo, ma addirittura multe dai loro ricavi e tutto questo perchè lo Stato al quale pagano le tasse non fa nulla. Come Presidente chiedo al Ministro Costa che il piano lupo non venga attuato perchè i dati sono confutabili sia riguardo alla presenza dei lupi sia riguardo alle predazioni , in quanto gli allevatori non denunciamo più date le eccessive spese». Poi continua. «Siamo in campagna elettorale e vorrei sentire le forze politiche parlare del problema predazioni e quali misure pensano di adottare nei confronti della Comunità Europea visto che secondo l’Italia non si può risolvere il problema. L’augurio è che lo Stato trovi la soluzione inserendo la salvaguardia del patrimonio nel decreto sicurezza, ma se ciò non dovesse accadere stanzi soldi per dare un contributo di 50 euro a capo dinanzi ad ogni imprevisto, risarcisca i danni diretti al 100% e i danni indiretti e lo smaltimento delle carcasse non sia più a carico degli allevatori. Adesso basta – chiude la Pastorelli – non vogliamo più sentire le grandi cifre stanziate per i distretti agroalimentari, perchè se il problema delle predazioni non si risolverà con quali prodotti sarà fatto il distretto agroalimentare? A chi ha a cuore la salvaguardia di un settore fondamentale per la nostra economia dia un accenno per risolverlo, gli allevatori non se lo dimenticheranno».