Chiude il presidio di emergenza Cri ‘Aveva un costo non più sostenibile’

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L’ambulanza è stata trasferita da Castell’Azzara a Pitigliano perché il presidio di emergenza non è più attivo. La Croce rossa di Castell’Azzara perde un servizio fondamentale per la salute e la sicurezza dei suoi abitanti. La decisione di chiudere la postazione amiatina, di fatto distaccamento di Pitigliano, è partita direttamente dalla Croce rossa della città del tufo e i motivi, a detta del presidente pitiglianese, Giancarlo Landi, sono economici. "Il presidio di Castell’Azzara aveva un costo non più sostenibile – ribadisce Landi –. Ho tentato molte strade prima di prendere questa decisione, ma con i pochi finanziamenti che riceviamo non riusciamo ad andare avanti".

Garantire su Castell’Azzara personale specializzato, dunque retribuito, per 12 ore al giorno, ha un costo troppo alto. Il risultato è che a due dipendenti non sarà rinnovato il contratto a tempo determinato, e a un terzo che invece è assunto a tempo indeterminato è stato chiesto di tornare a Pitigliano. Chiudendo il presidio di emergenza, a Castell’Azzara rimane attivo il comitato locale che potrà svolgere attività ordinarie, sempre che i volontari ci siano. "L’aumento dei costi del carburante e la diminuzione di volontari – spiega il presidente Landi – ci hanno indotto a fare questa scelta. Anche su Pitigliano andremo a razionalizzare i servizi".

Landi lancia un grido d’allarme. "Credo sia opportuno valutare con un più alto valore economico le nostre prestazioni. Il messaggio è rivolto a Regione e Asl". La popolazione di Castell’Azzara perde un servizio fondamentale ma a scapitarci è un territorio più ampio, lo fa capire Roberto Carrucola, assessore del Comune di Sorano. "Preoccupato per le gravi ripercussioni di questa decisione su tutto il territorio limitrofo, compreso quello del Comune di Sorano – dice Carrucola –mi sono messo in contatto con le istituzioni locali per cercare insieme di individuare una soluzione".

A un certo punto si è aperto uno spiraglio: "Sembrava che ci fossero le condizioni per arrivare ad un prolungamento del presidio fino a fine anno – spiega – ma sono stato poi informato dal presidente dell’ecosistema di Castell’Azzara che i vertici locali della Croce rossa avevano avuto un ripensamento. Da Sorano ci siamo mossi per individuare un supporto economico da destinare al mantenimento del servizio. Crediamo fermamente che zone come le nostre, decentrate e periferiche ai primi siti di soccorso, non possono subire ulteriori tagli,che metterebbero a rischio posti di lavoro e soprattutto la salute e la sicurezza delle persone che vi vivono". Carrucola si augura che chi di dovere intervenga al fine di scongiurare un ennesimo depauperamento dei servizi essenziali nei nostri Comuni.

Nicola Ciuffoletti