
Il biologo Lenzi: "Per i moscerini la sciamatura è già avvenuta, per le distrofie quest’anno è l’anno di ripartenza"
ORBETELLOIl gran caldo di questi giorni ha aumentato le temperature della laguna, ma la situazione è sotto controllo. Questo secondo il biologo Mauro Lenzi (foto), uno dei più attenti osservatori dei fenomeni lagunari. "La grave distrofia della scorsa estate – afferma – ha azzerato i popolamenti vegetali e in buona misura anche quelli animali. Per cui la laguna è ripartita da zero. Tra i sopravvissuti c’erano le larve di chironomidi che sono sciamate anzitempo. Oggi i popolamenti del fondo lagunare si sono ricostituiti e le larve, per quanto ancora abbondanti, si sono fortemente ridotte. Un rischio di sciamatura è ancora possibile, per quanto dubito che possa risultare importante". Sul fronte moscerini, quindi, sembra che la situazione possa dirsi tutto sommato accettabile. E per quanto riguarda il rischio di distrofie? "Escluderei che possano verificarsi per quest’anno – prevede il biologo – perché : i sedimenti sono abbastanza ossidati e le masse macroalgali sono quasi assenti a Ponente, mentre a Levante, sebbene due alghe rosse, precedentemente raramente osservate, coprano il settanta per cento del fondo lagunare, la biomassa è decisamente bassa. Il fatto è che quando avvengono distrofie devastanti come la precedente, le condizioni ambientali tornano a essere relativamente buone e consentire lo sviluppo di popolamenti con una maggiore biodiversità. Il problema è che il carattere eutrofico del bacino rimane, per cui è molto probabile che già dal prossimo anno, e via via sempre di più, torneranno a svilupparsi le macroalghe opportuniste e torneranno le criticità". I miglioramenti, insomma, sono transitori e lo saranno sempre fino a che non si opererà in modo stabile con finanziamenti certi. Ma per il momento non sembra che il caldo straordinario di questo primo scorcio d’estate possa produrre situazioni critiche. Non nell’immediato, almeno. Aggiunge Lenzi: "Se non c’è "combustibile", intendendo detrito organico e elevate biomasse di macroalghe degradabili, il rischio non c’è. Gli organismi vegetali e animali che popolano le lagune sono altamente tolleranti il caldo. Certo, molti organismi vagili, come le orate, cercano di uscire per andare in mare, in un ambiente più fresco. Ma nessuno morirà per la temperatura. Il problema sorge quando, con abbondanza di combustibile, cresce l’attività batterica anaerobica e aumenta l’aggressività batterica anche nei confronti delle masse vegetali vitali". Sembra però che il caldo stia portando in laguna una selezione naturale di alghe, in cui a sopravvivere saranno le più resistenti ai batteri". Riccardo Bruni